Bruxelles. I colossi digitali statunitensi sono sotto controllo dell’Antitrust europeo sul dominio dei dati., anche se non si può fermare la rivoluzione digitale in atto. Il ‘metaverso‘ sta coinvolgendo sempre più una rete di ambienti virtuali, grazie ai diversi dispositivi che ne permettono l’accesso in cui gli utenti possono lavorare, socializzare e giocare. È stato possibile da quando Facebook (FB.O) ha cambiato il suo nome in Meta lo scorso ottobre. L’attenzione ora su questo nuovo settore ha suscitato delle preoccupazioni sul possibile dominio di Facebook.
Le autorità dell’Unione europea devono comprendere meglio il futuristico mondo digitale noto come ‘metaverso’ prima di poter decidere come regolarlo, ha affermato martedì il Commissario dell’antitrust Ue e rappresentante della Danimarca nella Commissione esecutiva dell’UE. “… il metaverso è già qui.
Quindi, ovviamente, iniziamo ad analizzare quale sarà il ruolo di un regolatore, qual è il ruolo del nostro legislatore”, ha detto Margrethe Vestager a un evento online organizzato da un gruppo di editori di giornali tedeschi. “Tutto ciò che facciamo deve essere basato sui fatti e sulle informazioni che possiamo ottenere… Dobbiamo capirlo prima di poter decidere quali azioni sarebbero appropriate”, ha continuato Vestager, sottolineando che Facebook è già monitorato per quanto riguarda la raccolta e l’utilizzo dei dati.
Le aziende possono essere multate fino al 10% del loro fatturato globale se giudicate colpevoli di aver violato le regole antitrust dell’Ue. Meta definisce che il ‘metaverso’ sarà il successore di Internet mobile, ed ha investito molto nella realtà virtuale e aumentata.
Il ‘metaverso’ è un universo digitale frutto di molteplici elementi tecnologici tra cui video, realtà virtuale e realtà aumentata. Nel metaverso, gli utenti accedono tramite visori 3d e vivono delle esperienze virtuali: possono creare degli avatar realistici, incontrare altri utenti, creare oggetti o proprietà virtuali, andare a concerti, conferenze, viaggiare e altro. ‘Metaverse’ è un termine coniato da Neal Stephenson nel libro appartenente alla cultura cyberpunk “Snow Crash” (1992), descritto dall’autore come una sorta di realtà virtuale condivisa tramite internet, dove si è rappresentati in tre dimensioni attraverso il proprio ‘avatar’. In questo mondo la differenza tra le classi sociali è rappresentata dalla risoluzione del proprio avatar e dalla conseguente possibilità di accesso a luoghi esclusivi.
Il metaverso si sviluppa quindi nel digitale, la sua materia è composta dai dati e dalle informazioni, in stretta correlazione con l’universo dell’oggettivo, la sua struttura è spazio-temporale, la stessa dell’universo fisico. È una struttura composta da lunghezza, larghezza, profondità e tempo: il cyberspazio, sostanzialmente un universo creato e alimentato dalle reti globali di comunicazione e sperimentare nella terra degli avatar, la Avaterra. Ricordiamo che il ‘documento’ è operato dall’uomo ed è leggibile dall’uomo; mentre l”oggetto’ e determinato da una macchina ed è leggibile dalla macchina.