Un processo nato alla Cop 21 di Napoli sotto impulso della presidenza italiana
Roma – Si è svolta, la settimana scorsa ad Antalya, Turchia, la ventiduesima Conferenza delle Parti della Convenzione di Barcellona sulla tutela dell’ambiente marino e della regione costiera del Mediterraneo del Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP/MAP). L’Italia, in qualità di presidente del Bureau della Convenzione nel biennio 2020-2021, ha aperto la Conferenza per poi lasciare il testimone alla Turchia, nuova presidenza di turno per il biennio 2022-2023. Le 22 Parti contraenti della Convenzione si sono confrontate sulle diciannove proposte di decisione sui temi dell’inquinamento, della biodiversità marina e costiera, del cambiamento climatico, dello sviluppo sostenibile e dell’economia circolare, oltre che sul programma di lavoro per il biennio 2022-2023.
Uno degli importanti risultati della COP 22 è stata l’approvazione della decisione relativa alla designazione dell’intero Mediterraneo come area ad emissione controllata di ossidi di zolfo (MED SECA), processo nato alla COP 21 di Napoli del 2019 sotto forte impulso della presidenza italiana e che sarà presentato alla prossima sessione del Comitato sulla protezione dell’ambiente marino (MEPC) dell’IMO.
Tra le decisioni chiave adottate alla COP 22:
-la nuova Strategia di medio termine 2022-2027, che attribuisce al tema del cambiamento climatico un ruolo chiave nella scelta delle politiche ambientali mediterranee per i prossimi anni;
-l’aggiornamento dei piani regionali sull’inquinamento, tra cui il Piano di azione sulla gestione del marine litter, il Protocollo sullo sfruttamento delle piattaforme offshore e il Programma di azione strategico post-2020 per la conservazione della biodiversità.
Il Segmento di Alto Livello del 9 dicembre, dal titolo “Towards a blue Mediterranean, leaving a pollution free legacy, protecting biodiversity and sustaining climate stability”, cui ha preso parte la Direzione generale per il mare e le coste del Mi Te, ha riunito i rappresentanti dei ventuno Stati del Mediterraneo e della Commissione europea.
La dichiarazione ministeriale approvata ad Antalya richiama il multilateralismo regionale come strumento principale per la risoluzione delle maggiori sfide attuali e indica come obiettivo da perseguire la transizione verde, attraverso lo sviluppo di modelli produttivi sostenibili basati sull’economia circolare e sull’adozione di soluzioni “nature-based”.
La prossima Conferenza delle Parti della Convenzione di Barcellona (COP 23) sarà ospitata dalla Slovenia.