PNRR: le opere saranno poste a dibattito pubblico per un maggior coinvolgimento delle comunità locali

Il Ministro Giovannini ha firmato un decreto che definisce le soglie e le tipologie di interventi per l’utilizzo di questo strumento di partecipazione

Roma. Ci sarà un dibattito pubblico – obbligatorio – sulle opere del per consentire una partecipazione attiva da parte dei territori nel condividere i progetti.

Il Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, ha firmato un decreto che, riducendo alcune soglie dimensionali  previste per sottoporre le opere del PNRR al dibattito pubblico, fa sì che un maggior numero di progetti siano interessati da questo importante passaggio.


Il provvedimento è il frutto di un’analisi svolta dalla Commissione sul Dibattito Pubblico, su richiesta del Ministro, per valutare la possibilità di rafforzare questo strumento di consultazione, così come disposto dal decreto legge ‘Semplificazioni’, allargandone il campo di applicazione, così da condividere la progettualità con le comunità locali e gli enti territoriali.

 “Il dibattito pubblico è uno strumento cruciale di partecipazione democratica che non solo agevolerà l’attuazione del PNRR, ma contribuirà anche a rendere più sostenibili i progetti e quindi la costruzione delle opere, da un punto di vista sociale e ambientale, oltre che economico”, ha spiegato il Ministro Giovannini.

“Intervenendo sulla riduzione delle soglie come prevede il decreto, il dibattito pubblico si svolgerà per le opere di maggiore impatto sulla vita dei cittadini e sui territori, tra cui la diga di Campolattaro, il porto di Trieste, alcuni dei tracciati ferroviari con lunghezza superiore a 30 km e comunque con un valore di investimento superiore a 400 milioni di euro”- ha chiarito il Ministro -.
I dibattiti pubblici possono svolgersi anche per lotti funzionali, sebbene riferiti ad una stessa opera.  In particolare, questa eventualità si riferisce a quelle infrastrutture ferroviarie in capo a Rfi che, pur riguardando un’unica linea di collegamento, andranno ad incidere su più territori regionali.


Si allega il decreto