Roma. – Riforma del trasporto pubblico locale, investimenti di Regioni ed Enti locali coerenti con la strategia del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), necessità di offrire servizi innovativi e integrati, impegno per colmare il gap infrastrutturale tra Nord e Sud del Paese. Sono questi i temi sui quali il Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, è intervenuto alla Conferenza Nazionale Mobilità Sostenibile 2021, venerdì 24 settembre, organizzata dall’Associazione nazionale dei Comuni Italiani (Anci).
L’attuazione del Pnrr, ha spiegato il Ministro, sta procedendo secondo la tempistica prevista. “Lo sforzo comune del Governo e di tutte le Istituzioni a correre e fare bene, e non solo a fare presto – ha precisato – è molto evidente”. Per quanto riguarda le azioni del Mims “abbiamo già realizzato due delle cinque riforme inserite nel Pnrr e le altre tre sono in dirittura di arrivo. Siamo molto avanti anche sul piano degli investimenti, tanto più se estendiamo il monitoraggio all’utilizzo delle risorse del Fondo complementare. Sono due gambe della stessa operazione”.
Nel trasporto pubblico locale, elemento cruciale della mobilità sostenibile, “siamo di fronte a cambiamenti molto importanti che riguardano le scelte delle persone, l’organizzazione dei servizi, l’innovazione tecnologica in chiave green e anche l’integrazione dei vari servizi attraverso le piattaforme di dati. Siamo quindi alla vigilia di una potenziale rivoluzione – ha affermato il Ministro – che va realizzata in modo coerente attraverso investimenti e miglioramento del servizio” .
“Il Pnrr, ma anche il Fondo Complementare e gli altri Fondi Nazionali, compresi quelli che Regioni e Comuni intendono investire in questo settore, sono decisivi per cambiare non solo i mezzi di trasporto, ma anche il modo di approcciare il trasporto pubblico. Non a caso – ha detto il ministro – nel Pnrr è inserito un progetto che riguarda il “Mobility as a service” il cui scopo è quello di fare sperimentazione attraverso le piattaforme dei dati, integrando la possibilità di viaggiare in treno e poi su un autobus, una bicicletta, un monopattino.
La riforma del Tpl, su cui ho inviato nei giorni scorsi alla Camera e al Senato un documento elaborato dalla Commissione guidata dal prof. Bernardo Mattarella a alla quale ha dato un contributo anche l’Anci, potrà essere davvero strategica se accompagnata da una coerenza delle politiche. Siamo alle soglie della ricostituzione del Comitato interministeriale per le politiche urbane perché la mobilità deve legarsi agli investimenti sulla rigenerazione urbana e su molti altri aspetti per dare coerenza alle politiche nazionali, ma soprattutto alle politiche urbane”.
Determinante per il coordinamento delle politiche urbane è anche la figura del Mobility Manager perché, ha precisato il Ministro “non possiamo solo inseguire la domanda di spostamento con un potenziamento continuo dell’offerta” ma i flussi di mobilità devono essere ottimizzati. “Per questo abbiamo voluto estendere alle aziende e alle pubbliche amministrazioni con più di 100 addetti l’obbligo di istituzione del Mobility Manager. Al Mims abbiamo attivato questa figura che ha realizzato un’indagine sugli spostamenti dei nostri dipendenti per immaginare soluzioni che distribuiscano per esempio l’uso dello smartworking nell’arco della settimana”.
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e le altre risorse nazionali ed europee offrono una grande opportunità di crescita e sviluppo alle Regioni del Sud.
Il ministro Giovannini ha infatti ricordato che “Il 57% degli investimenti del Pnrr e del Fondo Complementare gestiti dal Mims riguarda il Mezzogiorno. Un dato che supera la media dei fondi del Pnrr destinati alle regioni del Sud del Paese che è pari al 40%”. Dopo le intese con le Regioni e gli Enti territoriali “ho firmato decreti che assegnano risorse per una serie di investimenti per il Tpl, il rinnovo degli autobus, le ferrovie regionali. Serve certamente una maggiore coerenza ed è qui che stiamo spingendo la Conferenza unificata e i singoli presidenti di Regione ad orientare le risorse del Fondo di Sviluppo e Coesione, cioè 15 miliardi, in linea con le finalità del Pnrr e così dovrebbe essere anche per la programmazione degli 80 miliardi dei fondi europei 2021-2027. Solo con lo sforzo di tutte le Istituzioni – ha concluso – possiamo fare bene e fare in fretta, da qui ai prossimi dieci anni, per migliorare drasticamente la mobilità in un ottica sostenibile, anche nel Mezzogiorno”.