Dopo oltre un anno di attività operative finalizzate alla rimozione dell’unità navale #DryBlue, la fase di dismissione è giunta a conclusione e quel che resta è stato trasportato presso il cantiere di Piombino che curerà le successive fasi di recupero dei materiali metallici.
L’operazione ha comportato scelte operative non semplici, costringendo le maestranze a lunghe pause stagionali, in quanto l’area marina dell’incaglio si trova vicina a spuntoni di roccia ed esposta ai venti dei quadranti sud-occidentali.
L’operazione di recupero della nave in parola, che si inquadra nello spirito dell’economia circolare che questo Ministero persegue, è stata resa possibile anche grazie al coordinamento effettuato dal Tavolo tecnico istituito dalla Direzione Generale per il Mare e le Coste e affidato al Capo del Reparto Ambientale Marino del Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera, Ammiraglio Ispettore Aurelio Caligiore il quale, acquisendo a più riprese il parere dell’Ispra – Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, dell’ARPA Sardegna e della Direzione Marittima di Cagliari, ha costantemente vigilato sull’esecuzione delle varie e complesse attività.
Un plauso particolare va rivolto al Direttore Marittimo della Sardegna meridionale, Capitano di Vascello (CP) Mario Valente, e al Dottor Ezio Amato di ISPRA per il costante e propositivo impegno profuso nella buona riuscita dell’attività di recupero.