L’IMO–MEPC 76 adotta emendamenti MARPOL per vietare l’olio combustibile pesante nell’Artico

Londra. Il Comitato per la protezione dell’ ( Committee MEPC 76) dell’Organizzazione Marittima Internazionale (IMO) ha deciso di vietare l’uso di olio combustibile pesante nel Mare Artico; da ricordare che esistono alcune esenzioni e che un divieto completo di HFO (Heavy Fuel Oil) nell’Artico è ancora lontano da realizzarsi.

Le nuove misure sono state adottate come modifiche all’allegato I della (MARitime POLlution, Convenzione internazionale per la prevenzione dell’inquinamento causato da navi) decise per la prima volta durante il MEPC 75 a novembre scorso. Gli emendamenti, approvati nel MEPC 76, introducono un divieto all’uso e al trasporto come carburante di HFO da parte di navi nelle acque artiche dall’1 luglio 2024.

Tuttavia, le navi che soddisfano determinati standard di costruzione per quanto riguarda la protezione delle tanche di bunker del carburante dovrebbero conformarsi a partire dal 1 luglio 2029.

Sono esentate da tale divieto anche le navi impegnate a garantire la sicurezza della navigazione o in operazioni di ricerca e soccorso e le navi dedicate al contrasto d’ da sversamenti di .

I paesi, firmatari della convenzione MARPOL, le cui coste sono confinanti con le acque artiche, possono anche rinunciare temporaneamente all’obbligo di tali emendamenti, per le navi battenti la loro bandiera e mentre operano in acque in cui hanno sovranità o giurisdizione, fino all’1 luglio 2029.

Il divieto riguarda oli combustibili aventi densità a 15°C maggiore di 900 kg/m³ o viscosità cinematica a 50°C maggiore di 180 mm²/s.
Dal punto di vista tecnico, una viscosità troppo alta si avranno maggiori perdite di carico con una cattiva combustione con caarenza di ossigeno e con aumento di deposito carboniosi; mentre con viscosità troppo bassa si ha una inefficiente pre-combustione, potenziali perdite, una miscela aria/fuel non appropriata che non riempie completamente il cilindro, causando costose inefficienze.
I regolamenti MARPOL attualmente vietano l’uso o il trasporto di oli pesanti sulle navi in ​​Antartide. Ai sensi del Polar Code, le navi sono solo incoraggiate a non utilizzare o trasportare tale petrolio nell’Artico.

L’IMO afferma che il regolamento obbligatorio in MARPOL migliorerà la protezione dell’ambiente nelle acque artiche, dove il restringimento del ghiaccio marino e le esportazioni di energia russa hanno aumentato il traffico navale.
Secondo IMO 2020, (1° gennaio 2020), come sappiamo, tutte le navi sono obbligate a ridurre gli inquinanti gassosi per salvaguardare la salute delle popolazioni e per mitigare l’impatto ambientale. In pratica l’Armatore per adeguarsi a questa normativa ha dovuto scegliere in breve tempo fra tre famiglie di soluzioni diverse fra loro: – utilizzare i soliti carburanti ma equipaggiare la nave con uno Scrubber; – utilizzare carburante a basso tenore di zolfo HFO Low Sulphur Fuel; – operare una scelta ancora più radicale con alimentazioni diverse come LNG o elettrica.