Con il vertice ospitato dagli Stati Uniti visto come un precursore vitale della COP26 e del Comitato per la protezione dell’ambiente marino (MEPC) dell’IMO, le associazioni dello shipping mondiale vogliono il sostegno dei leader politici all’ambizioso progetto dello shipping di eliminare il 2% di tutte le emissioni di Co2 del settore.
BIMCO, CLIA, International Chamber of Shipping, World Shipping Council, insieme ad altri gruppi industriali, hanno presentato una proposta all’IMO chiedendo di andare oltre le discussioni sugli MBM in corso da diversi anni. Queste misure, infatti saranno fondamentali per incentivare la transizione della flotta mondiale verso nuovi combustibili e tecnologie, che saranno più costosi di quelli in uso oggi.
Gli MBM attribuiscono un prezzo alle emissioni di CO2 al fine di fornire un incentivo economico a un settore per ridurre le proprie emissioni, riducendo il divario di prezzo tra combustibili fossili e combustibili a zero emissioni di carbonio. I leader dello shipping ritengono che ora sia il momento per gli Stati membri dell’IMO di considerare il ruolo degli MBM in modo che le misure possano essere sviluppate e attuate per facilitare l’adozione di tecnologie a zero emissioni di Co2 e navi a zero emissioni commercialmente sostenibili.
Affinché la determinazione del prezzo funzioni, devono essere valide le alternative ai combustibili fossili.
Queste alternative non esistono ancora per le grandi navi transoceaniche.
Lo sviluppo di tecnologie alternative sarebbe consentito da una massiccia accelerazione della R&S coordinata dall’IMO – finanziata dall’industria – in modo che le navi oceaniche possano passare a nuovi combustibili.
A tal fine gli Stati membri e l’industria hanno già avanzato una proposta matura per creare un fondo di 5 miliardi di dollari per la ricerca e lo sviluppo necessari per identificare le tecnologie per decarbonizzare il settore. Anche i leader del settore hanno ribadito tale richiesta affinché le nazioni sostengano questa proposta di ricerca e sviluppo presso l’IMO.
La crescente necessità di prendere in considerazione gli MBM a livello globale, insieme all’accelerazione della ricerca e dello sviluppo, è troppo urgente per essere ignorata. Gli organismi del settore hanno puntualizzato nella loro proposta alle Nazioni Unite che:
“La capacità di prendere in considerazione diverse misure alternative sarà fondamentale se [vogliamo] andare avanti con l’urgenza che la sfida della decarbonizzazione dello shipping richiede, data l’urgente necessità di compiere progressi nei nostri ambiziosi progetti”.
In linea con la strategia dello shipping per raggiungere l’obiettivo di decarbonizzazione già stabilito dai governi, l’industria sta incoraggiando le più grandi economie del mondo ad espandersi e ad accelerare gli sforzi di ricerca applicata e sviluppo. Poiché gli MBM possono impiegare diversi anni per svilupparsi ed entrare in vigore, la loro attuazione e il loro impatto incentivante potranno coincidere con la più ampia introduzione di tecnologie a zero emissioni di carbonio solo se misure come la proposta del fondo di R&S finanziato dall’industria saranno approvate.
Lo shipping chiede che qualsiasi MBM venga applicato in modo giusto ed equo. Infatti, sono state sollevate preoccupazioni su schemi unilaterali di tariffazione del carbonio, come la proposta di espansione degli ETS dell’UE, vista da alcuni osservatori come una soluzione che distorce il mercato creando un problema globale.
Gli organi del settore hanno aggiunto:
“MBM giusti ed equi sono un’opzione politica praticabile per la transizione ai nuovi combustibili e alle tecnologie necessari per eliminare gradualmente le emissioni di GHG nel settore. Ci uniamo ai colleghi del settore per esortare le Nazioni Unite e i governi nazionali a dare la priorità alla discussione sugli MBM per assicurarci che lo shipping rimanga sulla buona strada per raggiungere i vitali obiettivi di decarbonizzazione”.
“La decarbonizzazione del trasporto marittimo internazionale dipenderà dalle parti interessate al di fuori del settore che sviluppano tecnologie e rendono disponibili sul mercato combustibili a zero emissioni di carbonio mentre il settore marittimo avrà bisogno delle tecnologie per utilizzarli. L’urgenza della sfida richiede leadership e un approccio adeguatamente coordinato per catalizzare e incentivare la transizione verso un settore a zero emissioni ”.
English
Ahead of President Biden’s Leaders’ Summit on Climate, the world’s major shipping organisations have called on world leaders to urgently examine the role of market-based measures (MBMs) to ensure ambitious decarbonisation targets are met across the entire global shipping industry.
With the summit hosted by the United States seen as a vital precursor to COP26 and the IMO’s Marine Environment Protection Committee (MEPC), shipping bodies want leaders to put their political weight behind the industry’s desire to eliminate the 2% of all global CO2 that the sector emits.
Shipping bodies BIMCO, CLIA, International Chamber of Shipping, World Shipping Council, along with other industry groups, have submitted a proposal to the International Maritime Organization (IMO), calling for the UN’s regulatory body to bring forward discussions around MBMs by several years. These measures will be critical to incentivise the transition of the global fleet to new fuels and technologies, which will be more expensive than those in use today.
MBMs put a price on CO2 emissions to provide an economic incentive for a sector to reduce its emissions by narrowing the price gap between fossil fuels and zero-carbon fuels. Shipping leaders believe that now is the time for the IMO member states to consider the role of MBMs so that measures can be developed and implemented to facilitate the adoption of zero-carbon technologies and commercially viable zero-carbon ships.
For a pricing signal to work, there must be viable alternatives to fossil fuels. These alternatives do not yet exist for large trans-oceanic ships. Development of alternative technologies would be enabled by a massive acceleration of IMO co-ordinated R&D – to be financed by the industry – so that ocean-going ships will be able to switch to new fuels. To this end member states and industry have already put forward a mature proposal to create a 5 billion USD fund to provide the research and development needed to create the technologies to decarbonise the sector. Industry leaders have also reiterated their call for nations to support this R&D proposal at the IMO.
The growing need for the consideration of MBMs at the global level, along with accelerated research and development, is too urgent to ignore. The industry bodies set out in their submission to the UN:
“The ability to consider different candidate measures in parallel will be critical if [we are] to move forward with the urgency that the challenge of decarbonising shipping requires, given the urgent need to make progress on delivering [our] levels of ambition.”
In alignment with shipping’s strategy to reach decarbonisation targets already set by governments, the industry is encouraging the world’s largest economies to expand and accelerate applied research and development efforts. As MBMs can take several years to develop and enter into force, implementation of MBMs and their incentivising impacts will only be able to coincide with the wider introduction of zero-carbon technologies if measures such as the industry-financed R&D fund proposal are approved.
The shipping groups are calling for any MBM to be applied in a fair and equitable way. They echo concerns that have been raised over unilateral carbon pricing schemes, such as the EU’s proposed expansion of its ETS, which is seen by some observers as a market distorting solution to a global problem.
The industry bodies added:
“Fair and equitable MBMs are a viable policy option to transition to the new fuels and technologies that will be necessary to phase-out GHG emissions in the sector. We’re joining with industry colleagues to urge the UN and national governments to prioritise discussion on MBMs to make sure that shipping remains on course to meet vital decarbonisation goals.”
“The decarbonisation of international shipping will depend on out-of-sector stakeholders developing market-available zero-carbon technologies and fuels and the maritime sector will need the technologies to use these. The urgency of the challenge requires leadership and a properly coordinated approach to catalyse and incentivise the transition to zero-emissions sector”.
Foto: Gage Skidmore