Roma. È finita in tarda serata di ieri la seduta per il rinnovo del contratto collettivo nazionale dei lavoratori dei porti. La notizia è stata data dai segretari generali di Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti. Nel comunicato, a firma congiunta di Stefano Malorgio, Salvatore Pellecchia e Claudio Tarlazzi, si legge che: “È un rinnovo contrattuale che riguarda circa 20mila addetti, ai quali consegna un aumento a regime pari a 110 euro, di cui 10 euro destinati al Fondo di accompagnamento all’esodo anticipato, più un’una tantum di vacanza contrattuale pari a 300 euro per il periodo 2019/2020”.
Il nuovo contratto avrà vigore dal 1° gennaio 2021 fino al 31 dicembre 2023. Per i lavoratori dei porti, tale rinnovo rappresenta una giusta considerazione e sensibilità perché giunge nel pieno della pandemia e quale strumento regolatorio dell’intero settore nell’affrontare le nuove sfide. Infatti, i tre segretari concludono: “La firma di oggi del contratto è importante per l’intero settore che non si è mai fermato seppur coinvolto dagli effetti della pandemia. Un rinnovo, questo, che ancora di più afferma la centralità del contratto collettivo quale strumento regolatorio dell’intero settore chiamato ad affrontare non poche sfide, a partire dalla rinascita economica italiana post pandemia”.
E ancora, i sindacati confederali spostano ora l’attenzione sul fronte della logistica, annunciando l’interruzione della contrattazione per il rinnovo del CCNL della logistica trasporto merci e spedizioni per “inaccettabili condizioni dettate dalle parti datoriali”. Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti in una nota hanno scritto, l’altro giorno: “Chiediamo l’immediato ritiro delle pretestuose e inaccettabili richieste delle parti datoriali e qualora l’atteggiamento non venisse modificato saremo costretti a mettere in campo ogni azione utile affinché si proceda al rinnovo del contratto scaduto da 14 mesi”.
Per i sindacati “l’incomprensibile posizione delle aziende ha interrotto il negoziato mentre noi vogliamo approdare a una maggiore qualificazione del settore dei trasporti e della logistica. Le controparti ci presentano un elenco che palesa una riduzione dei diritti dei lavoratori sotto il profilo del costo del lavoro, delle tutele sindacali e la decurtazione del trattamento economico, per elencare solo alcuni dei punti più critici”. Nel concludere, i segretari generali di Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti Stefano Malorgio, Salvatore Pellecchia e Claudio Tarlazzi affermano che: “Durante la fase pandemica la logistica, l’ultimo miglio delle consegne e l’autotrasporto hanno rappresentato un elemento centrale per la tenuta dell’Italia e meritano il giusto riconoscimento e il giusto rispetto”.