A Interporto Padova contributo di quasi 4,5 milioni di euro dal MIT nell’ambito del bando per il completamento della rete nazionale degli interporti del 22 giugno 2020

Padova- Padova Spa ha ottenuto dal un contributo di 4.494.336,38 euro nell’ambito delle risorse messe a disposizione dal per il completamento della rete nazionale degli interporti.    Il ministero  dell’Economia e delle Finanze,  con il decreto n.52388 del 28 marzo 2019 aveva infatti messo a disposizione con questo obiettivo 45 milioni  a valere sul Fondo per gli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese;  lo scorso 22 giugno il ha pubblicato l’avviso per la presentazione dei progetti per i quali gli interporti chiedevano il finanziamento, che ricordiamo copre il 60% dell’investimento previsto,  e il 3 novembre scorso la Commissione Ministeriale incaricata di vagliare le domande ha concluso il suo lavoro.

L’intervento per il quale Interporto Padova Spa ha ottenuto il contributo  riguarda una delle tre fasi -ovviamente tra loro in sequenza e sinergiche – del Masterplan 2020, già avviato nel corso di quest’anno e va a completare il percorso di sviluppo già riconosciuto e sostenuto in questi anni anche a livello europeo che ha interessato il Terminal Intermodale, oggi dotato di 4 gru elettriche a portale, binari da 750 metri utili, e un nuovo gate d’accesso stradale automatizzato.

Il contributo ora ottenuto, va a finanziare una serie di iniziative di completamento delle funzionalità del Terminal Intermodale con particolare riferimento all’ automazione delle operazioni di carico/scarico delle unità di carico intermodale (container, semirimorchi e casse mobili) all’adeguamento e potenziamento dell’infrastruttura ferroviaria che collega il fascio di binari del Terminal alla stazione RFI di Padova Interporto, alla realizzazione di ulteriori aree di sosta sicure per gli autotrasportatori e all’adeguamento delle infrastrutture per il ricevimento e la gestione di unità di carico refrigerate.

Il presidente di Interporto Padova Sergio Gelain sottolinea:  “E’ una grande soddisfazione ricevere questo finanziamento  che conferma la qualità dei progetti di crescita infrastrutturale e gestionale del nostro Interporto.  Una strategia che, ricordo, ci ha permesso  di ottenere due finanziamenti sequenziali (unico caso in Europa di finanziamento concesso ad un unico beneficiario) da parte del  Programma CEF  (Connecting Europe Facility) che ci ha assegnato  4,4 milioni di euro  a fronte di un nostro piano di investimenti per oltre 22 mln di euro destinato a sviluppare le attività intermodali.  Questo contributo ci aiuta nel proseguire il nostro piano che vuole confermare il ruolo di Interporto Padova, già annoverato  come Nodo Core della rete europea dei trasporti TEN-T.   Anche  il nuovo Piano Regionale dei Trasporti, da poco approvato, individua Interporto Padova come struttura cardine per il trasporto merci,  strategicità confermata anche dalla recente firma dell’ Addendum al Protocollo di Intesa per la concretizzazione  degli interventi  e per l’avvio dei conseguenti approfondimenti funzionali e progettuali per la valorizzazione del nodo ferroviario di Padova tra Ministero dei Trasporti, Regione Veneto, Comune di Padova, Rete Ferroviaria Italiana e FS Sistemi Urbani”.

Il direttore generale di Interporto Padova Roberto Tosetto spiega: “La strategicità del trasporto ferroviario e di quello intermodale in particolare, è emersa in modo evidente proprio nel periodo del lockdown  e la domanda di trasporto merci su rotaia è in crescita.  Noi, anche grazie a questo contributo, siamo in grado non solo di rispondere positivamente alla richiesta degli operatori del settore, ma guardando al futuro, abbiamo impostato un piano di sviluppo che poggia sulla digitalizzazione  e sull’automazione. Le infrastrutture sono importantissime, ma gestire tutte le informazioni che riguardano i treni,  i camion,  i container attraverso procedure digitali di ultima generazione e automatizzare il più possibile le operazioni di , permettono un recupero di efficienza e di capacità di movimentazione altrettanto importanti.

Questo ci ha già permesso di allargare l’attività del nostro terminal  al traffico dei semirimorchi, con relazioni verso il centro-nord europa,  e ci permette di rafforzare le connessioni intermodali con il sud Italia.   Una possibilità quindi di maggiore connessione e accessibilità ai traffici merci  da e per i territori del nostro Paese  con una modalità di trasporto, che dobbiamo ricordarlo, è tra quelle più sostenibili da un punto di vista ambientale”.

VISTA la legge 4 agosto 1990, n. 240, che ha previsto interventi dello Stato per la realizzazione di
interporti finalizzati al trasporto merci ed in favore dell’intermodalità;

VISTO l’elenco degli interporti costituenti “la rete nazionale degli interporti”, riportato nel piano
quinquennale emanato in attuazione dell’articolo 2 della citata legge n. 240 del 1990 ed approvato
dal CIPET con delibera del 31 marzo 1992 e successiva delibera integrativa del 18 maggio 1992;

VISTA la delibera 7 aprile 1993 del CIPET nella quale vengono definite le caratteristiche degli
interporti di rilevanza nazionale;

VISTO l’articolo 6 della maggio 1995, n. 204, di modifica ed integrazione della legge n.
240 del 1990, che ha abolito tra l’altro, la distinzione tra interporto di primo livello e di secondo
livello;

VISTA la nota n. 19707 del 30 dicembre 1996 con la quale il Ministero dei Trasporti e della
Navigazione ha approvato la graduatoria in merito alle richiesta di ammissione ai contributi per la
realizzazione degli interventi presentati dai soggetti attuatori aventi titolo ai sensi del decreto
ministeriale 15 settembre 1995 in applicazione dell’art. 6 della legge n. 240 del 1990;

VISTO l’elenco dei nodi logistici costituenti la rete nazionale degli interporti di cui al Piano
Strategico Nazionale della Portualità e della del 6 agosto 2015 approvato dalla Presidenza
del Consiglio dei Ministri in data 27 ottobre 2015;

VISTO le indicazioni risultanti dagli allegati infrastrutture ai Documenti di Economia e Finanza
relativi agli anni 2016, 2017, 2018 e 2019;

VISTO l’articolo 1, comma 1072, della legge 27 dicembre 2017, n. 205, che ha rifinanziato il Fondo
per gli investimenti e sviluppo infrastrutturale del Paese istituito con l’articolo 1, comma 140, della
legge 11 dicembre 2016, n.232;

VISTO il decreto del 28 novembre 2018, pubblicato in
Gazzetta Ufficiale n 28 del 2 febbraio 2019, con il quale sono state ripartite le risorse del Fondo per
gli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese di cui all’articolo 1, comma 1072, della legge
27 dicembre 2017, n. 205;

VISTO il decreto del Ministero dell’Economia e Finanze prot. 52388 del 28 marzo 2019 che ha
destinato una quota parte di dette risorse al completamento della rete nazionale degli interporti con
particolare riferimento al Mezzogiorno, istituendo a tal fine un nuovo piano gestionale del capitolo
7773 assegnato alla Direzione Generale per il trasporto stradale e per l’intermodalità nell’ambito del
Dipartimento per i trasporti, la Navigazione, gli Affari Generali e il Personale;

CONSIDERATO che gli interventi sono finalizzati alla sostenibilità ambientale-energetica,
dell’intermodalità al fine dell’eliminazione di “colli di bottiglia” e allo sviluppo della retroportualità
tramite: aree di sosta sicure e protette; aree di sosta servite da impianti di cogenerazione e
trigenerazione, pensiline con tecnologia fotovoltaica e colonnine di ricarica per veicoli refrigerati;
adeguamento fasci di arrivo/partenza, presa/consegna e carico/scarico agli standard europei e
secondo tempistiche coerenti con l’upgrade delle linee afferenti al nodo; elettrificazione di raccordi
e/o binari di presa/consegna; interventi sul segnalamento per velocizzare la manovra; piazzali per
movimentazione e/o stoccaggio unità di carico;

VISTO l’Avviso Pubblico per la presentazione delle istanze per l’accesso alle risorse per il
completamento della rete nazionale degli interporti pubblicato in data 22 giugno 2020 sul sito del
Ministero in: “Documentazione”- “Ferrobonus e – Contributi ed incentivi per Interporti
ed Intermodalità”;

VISTO il decreto direttoriale n. 146 del 12 agosto 2020 con il quale è stata nominata la commissione
incaricata dell’istruttoria e valutazione delle domande per l’accesso alle risorse per il completamento
della rete nazionale degli interporti di cui al citato Avviso Pubblico del 22 giugno 2020;

VISTO il verbale di conclusione dei lavori del 3 novembre 2020 della su richiamata Commissione
ministeriale;

CONSIDERATO che l’Amministrazione ha già attivato le procedure previste dalla normativa
europea sugli aiuti di Stato e che l’erogazione dei contributi sarà sospesa in attesa dell’autorizzazione
della .

DECRETA
Art. 1
1. Le risorse di cui al Fondo per gli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese di cui
all’articolo 1, comma 1072, della legge 27 dicembre 2017, n. 205 (2018-2022), destinate al
completamento della rete nazionale degli interporti, con particolare riferimento al
Mezzogiorno, per un importo di 45 milioni di euro, sono ripartite – nel rispetto dei criteri di cui
all’ “Allegato all’avviso di presentazione istanze per accesso alle risorse per il completamento
della rete nazionale degli interporti” del 22 giugno 2020

nel modo seguente:
– Bari – Interporto Regionale della Puglia Spa € 4.128.554,93
– Bologna – Interporto Bologna Spa € 4.314.562,93
– Cervignano – Interporto di Cervignano del Friuli Spa € 1.909.817,91
– Jesi – Interporto Marche Spa € 1.065.382,44
– Livorno – Interporto Toscano A. Vespucci Spa € 3.114.224,23
– Marcianise-Interporto Sud Europa Spa € 2.213.721,34
– Novara – Centro Interportuale Merci Spa € 2.472.620,87
– Orte – Interporto Centro Italia Orte Spa € 3.546.816,60
– Padova – Interporto Padova Spa € 4.494.336,38
– Parma – CE.P.I.M. Interporto di Parma Spa € 4.494.336,38
– Portogruaro – Portogruaro Interporto Spa € 2.025.105,84
– Prato – Interporto della Toscana Centrale Spa € 1.768.663,27
– Torino – Società Interporto Torino Spa € 1.690.769,35
– Trento – Interbrennero Spa € 4.295.530,36
– Verona – Interporto Quadrante Europa – Consorzio ZAI € 3.465.557,17

Art. 2
1. Gli interporti di cui all’art. 1 finanzieranno con l’apporto di “Altre risorse” per un totale di 61
milioni di euro tutte le opere non eleggibili a contributo statale come dettagliatamente indicato
nelle singole convenzioni che verranno sottoscritte con la Direzione Generale per il trasposto
stradale e per l’intermodalità.

Art. 3
1. L’erogazione dei benefici di cui al presente decreto è subordinata alla dichiarazione di
compatibilità con le norme sul mercato unico, ai sensi dell’articolo 108, paragrafo 3, del
Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, in materia di aiuti di Stato.