De Micheli, garantire regole omogenee per mobilità, accordi bilaterali sono contro spirito europeo

Importante lavoro svolto in questi mesi di Covid-19

MIT– “Ringrazio la e la Presidenza per l’importante lavoro svolto in questi mesi, in stretto coordinamento con gli Stati Membri, nel momento più buio dell’emergenza Covid-19. E’ di fondamentale che anche le prossime fasi siano segnate da uno stretto coordinamento e dall’assenza di discriminazioni tra Stati Membri”. Lo ha detto la ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti , intervenendo oggi alla videoconferenza informale dei Ministri dei Trasporti Ue.

“E’ necessario stabilire regole omogenee per la mobilità aerea, marittima e terrestre per garantire un viaggio sicuro e senza soluzione di continuità in tutta Europa, anche attraverso protocolli armonizzati in ambito Ue per i sistemi di transfrontalieri. E’ fondamentale garantire condizioni di parità nel settore dei viaggi. Gli accordi bilaterali, al di fuori di un quadro europeo comune, non sono né una soluzione praticabile né giusta. Sono contro lo spirito europeo.

Riteniamo che per sostenere la ripresa economica occorra quanto più possibile togliere divieti, non reintrodurli. Siamo molto preoccupati per il ripristino di divieti alla circolazione su strada di mezzi pesanti in alcuni Paesi dell’Unione.

Condividiamo l’obiettivo di investire nella transizione sostenibile e digitale del settore, attraverso un approccio ambizioso e al contempo realista, che tenga conto delle esigenze sociali ed economiche del comparto, come pure di continuare a garantire servizi essenziali e la resilienza delle catene di approvvigionamento dell’Ue.

Abbiamo accolto con favore la proposta della Commissione sullo strumento Next Generation EU. E’ importante che l’imminente negoziato tra Stati Membri confermi il livello di ambizione proposto dalla Commissione, in tempi rapidi. E che il tema dei trasporti trovi il più possibile spazio nell’agenda europea.”

La ministra ha richiamato nuovamente l’attenzione sulle problematiche che il comparto e i lavoratori marittimi stanno affrontando in porti extra-Ue, rinnovando l’invito ad un’azione coordinata dell’Ue in merito, nei confronti dei Paesi terzi come pure nelle di riferimento.