Maxi operazione dell’intelligence internazionale: Nave Cargo sequestrata con a bordo 400 kg di cocaina

È accaduto all’alba del 28 Aprile scorso, la maxi operazione antidroga coordinata dalla Guardia Costiera di Trinidad e Tobago e l’ americana che ha portato il sequestro della nave cargo Throne, e dell’intero equipaggio, nelle del Mar dei Caraibi. Il carico record di 400 kg di cocaina è stato ritrovato in uno scompartimento appositamente creato all’interno dei serbatoi di carburante della nave, per un valore di circa 160 milioni di dollari. Cruciale è stato l’intervento dell’intelligence statunitense, che avrebbe aiutato le autorità locali di Trinidad a bloccare e assaltare la nave alle primi luci dell’alba, interrompendo così uno dei più vasti traffici di droga con l’Europa.

Secondo le fonti dell’intelligence americana, con l’ampliamento dell’indagine a livello transnazionale, il personale statunitense ha trascorso molto tempo a Chaguaramas, a nord-ovest di Trinidad, dove la nave è stata . Tutto il suo equipaggio, circa diciannove persone, tra cui diciassette cittadini indiani dai 19 ai 30 anni, e due cittadini turchi, è stato fermato ed interrogato subito dopo aver bloccato la Throne nella baia. La nave era proveniente da Guayaquil, in Equador e faceva rotta a Belem, in . Non sembrano ancora del tutto chiare le responsabilità. Almeno dieci degli uomini sono stati trattenuti sulla nave mentre gli altri nove sono ad oggi detenuti in una base della Guardia Costiera di Trinidad. Molti cittadini indiani hanno dichiarato la propria estraneità alla vicenda alle autorità.

Tuttavia, fonti dell’intelligence hanno dichiarato che proprio uno dei cittadini turchi si è imbarcato sulla Throne, insieme al carico di droga, circa quattro o cinque giorni prima in . Proseguendo con un commento all’indagine, la fonte ancora dichiara: “Crediamo che l’uomo turco sia stato la mente dietro questo carico, e ora comprendiamo il perché una nave cargo diretta in si è fermata in Venezuela”. Una nave cargo che viaggiava senza carico, dichiarando una rotta che non ha mai effettuato. Infatti, sebbene il sito web della Tracking Intelligence avesse indicato che la destinazione finale della nave fosse Belem, in Brasile, le fonti statunitensi, che tenevano d’occhio il cargo, spiegano che la nave avrebbe attraversato le acque dei Caraibi negli ultimi due mesi, fermandosi in Giamaica.

Ed è stato proprio questo il particolare che ha fatto scattare immediatamente l’operazione di assalto alla nave prima che arrivasse fuori dalle acque territoriali di Trinidad e Tobago. Le cifre parlano chiaro, negli ultimi anni gli armatori dello shipping oceanico mondiale hanno visto una crescita sempre maggiore di sequestri di grandi spedizioni di droga negli Stati Uniti e in Europa, soprattutto nel 2019. Un segno del crescente uso di navi commerciali per carichi sempre più grandi di cocaina, eroina e armi illegali. I volumi in TEU delle grandi raddoppiate nell’ultimo decennio poi, hanno reso questi vettori oceanici un obiettivo ancora più attraente per i trafficanti di droga.

Elide Lomartire