Il COVID-19 blocca una delle più importanti missioni internazionali scientifiche, il progetto MOSAiC, in seguito alla positività al virus di uno scienziato.
Alcuni ricercatori sono ancora a bordo dalla nave tedesca Polarstern, incagliata volutamente nel Mar Glaciale Artico da diversi mesi. Il progetto, rappresentato da un team internazionale di scienziati, ha un costo di 150 milioni di dollari e studierà gli effetti del cambiamento climatico nell’Artico.
Il ricercatore della missione scientifica che ha contratto il virus avrebbe dovuto effettuare dei campionamenti aria-mare nella zona artica, a bordo di un aeroplano ad uso scientifico. La persona infetta aveva partecipato, infatti, ad un workshop a Bremerhaven, in Germania, il 5 marzo scorso con altri membri del team, ad oggi in quarantena nelle loro case sotto la direzione delle agenzie sanitarie tedesche. Per minimizzare il rischio di contagio al coronavirus, a tutti gli scienziati del progetto MOSAiC è stato effettuato un tampone sia prima di partire in Norvegia, sia prima di arrivare sulla Polarstern.
“ Il rischio è che il virus possa propagarsi molto rapidamente sulla nave”, dice Lynne Talley, oceanografa fisica presso lo Scripps Institution of Oceanography a La Jolla, California. Dallo scorso Ottobre 2019, la Polarstern è bloccata nel ghiaccio marino artico, alla deriva a 156 chilometri dal Polo Nord.
Nello stesso tempo due aerei di ricerca, Polar 5 e Polar 6, avrebbero dovuto raccogliere dati importanti in primavera, incluse immagini e dimensioni del ghiaccio marino, insieme ai dati atmosferici. I dati dell’aereo andrebbero a completare quelli raccolti nei dintorni della nave e avrebbero aiutato a riempire un “buco” di dati sull’Artico centrale che i satelliti di telerilevamento non possono acquisire a causa delle loro orbite. Gli aerei sono dotati di speciali “sci” per atterrare su una pista di ghiaccio vicino alla nave. In questo modo, squadre di ricercatori utilizzano la nave come base per condurre esperimenti sul ghiaccio vicino sistemi fisici, geochimici e biologici dell’Artico.
In questi giorni, i leader della spedizione stanno lavorando insieme con le autorità norvegesi, per portare avanti la missione in sicurezza per i cento ricercatori della missione MOSAiC che ad oggi non sono risultati positivi al coronavirus, considerato che le dure restrizioni imposte dalla Norvegia hanno rimandato la missione fino a quando la quarantena non verrà revocata.
Elide Lomartire