ALLA RICERCA DELLA SOSTENIBILITÀ LOGISTICA: DAI PRINCIPI ALLA REALTÀ, E RITORNO

A , Forwarding & Logistics meet Industry,

le diverse sfaccettature di una logistica a basso impatto e ad alta efficienza

Milano– Il settore delle merci contribuisce per circa il 14% per il PIL dell’, un valore di circa 1000 miliardi di euro. I costi logistici pesano in media sul prezzo finale di un prodotto dal 10 al 15%. Ogni punto percentuale di efficienza recuperata significherebbe un risparmio di 10 miliardi di euro. Questa è la prima componente della ricerca di una maggiore sostenibilità nel . La seconda è quella oggi più evidente: la riduzione delle emissioni di gas climalteranti.

Secondo i dati ufficiali dell’EEA (la Environment Agency) nel 2018 il 26,3% delle emissioni dell’Unione si riferivano ai trasporti. Se si considera sola la parte relativa al trasporto merci, la quota risulta di poco più del 12%. La UE si è data entro il 2050 l’obiettivo di azzerare le emissioni nette, con una riduzione del 50% entro i 2030. Come arrivarci è un dibattito aperto. ALICE – Alliance for Logistics through Collaboration in Europe, un’iniziativa che riunisce alcune decine di aziende della produzione, della distribuzione e della logistica, ha sviluppato diverse roadmap nel tentativo di conciliare l’obiettivo con l’efficienza e quindi i costi: trasferimento modale, trasporti a zero o a meno emissioni, riduzione della congestione, circolarità dei e degli imballaggi.

Ma la sostenibilità ha anche altre dimensioni. Una di quelle meno considerate è il consumo di suolo dovuto ai magazzini, il cui numero sta crescendo in tutta Europa alla ricerca, appunto, di una maggiore efficienza. Più magazzini posizionati in modo da servire meglio le destinazioni potenziali riducono in teoria il numero di tratte di trasporto. L’altra faccia della è che superfici vaste vengono impermeabilizzate. D’altra parte, l’esplosione di nuove modalità di acquisto, come l’e-commerce, porta a moltiplicare le consegne e le tratte di trasporto. Inoltre, alla ricerca di maggiore competitività, i merchant di e-commerce tendono a garantire modalità sempre più favorevoli per la restituzione dei prodotti. Questo sta portando all’esplosione della logistica di ritorno, o inversa, sino a qualche anno fa un fenomeno legato per lo più alla gestione delle merci nella grande distribuzione alimentare.

Nell’e-commerce dell’abbigliamento, ormai tra il 50 ed il 60% delle tratte è legato al ritiro di capi, scarpe ed accessori, con conseguente incremento di percorrenze e veicoli in circolazione.
Ironicamente, la logistica inversa è però fondamentale per l’economia circolare. Senza considerare il settore degli alimentari, il ritiro tempestivo, per esempio, degli scarti elettronici dai punti di raccolta è cruciale per ridurre il tempo di attraversamento della catena del riciclo da parte delle recuperate dagli scarti, mettendole in grado di competere economicamente sul mercato con quelle “vergini”.

Da queste osservazioni, è evidente che logistica sostenibile va ben oltre il concetto di furgoni elettrici. A Shipping, Forwarding & Logistics meet Industry 2020, la sessione dedicata dell’argomento, cerca di tenere conto e di offrire una riflessione sui molti aspetti della sostenibilità nella logistica. L’incontro, che vedrà la partecipazione dei maggiori esperti e testimonial di buone pratiche nazionali ed internazionali, è in programma nel pomeriggio del primo giorno di conferenze.