CONFETRA DISERTA LA PRESENTAZIONE DELLA RELAZIONE ANNUALE DI ART

Roma-“Il nostro stile istituzionale è noto a tutti i decisori pubblici e mai avremmo pensato di giungere a questo punto, ma la situazione non è davvero più sostenibile” dichiara il Presidente di Nereo .

Con queste parole Marcucci annuncia che Confetra non parteciperà oggi (martedì 25 giugno, Sala della Regina a Montecitorio) alla presentazione della relazione annuale dell’Autorità di regolazione dei trasporti (ART).

“Non parteciperemo a questo rito che giunge a valle di un anno davvero negativo nelle relazioni tra l’Autorità ed il sistema delle imprese che noi rappresentiamo. Sono anni che ART tenta, invano, di estendere i propri poteri regolatori su settori e categorie del tutto escluse dalle funzioni ad essa affidate dalla sua stessa Legge istitutiva. Abbiamo vinto ricorsi in tutte le sedi amministrative, addirittura fino ad un pronunciamento della Corte Costituzionale a noi favorevole.

ART nasce per regolare l’utilizzo delle infrastrutture rese in concessione dallo Stato in regime di monopolio naturale. Tra queste, certo, non possono rientrare porti o interporti, meno che mai portuali o imprese ferroviarie private. Come se non bastasse, a seguito del DL Emergenza Genova, ART ora si pone l’obiettivo di assoggettare a regolazione anche imprese logistiche che con le infrastrutture non hanno proprio niente a che fare, e addirittura gli solo perché caricano o scaricano merci in porto.

Abbiamo decine di lettera inviate dall’Autorità a imprese di spedizioni internazionali ed addirittura ad agenzie marittime e raccomandatarie. Ora basta. Va sciolto l’equivoco di fondo: ART non può svolgere la sua funzione a carico di una tassa aggiuntiva che le stesse imprese regolate devono pagare – lo 0,6 per mille del fatturato – al regolatore. E’ un abominio che non ha simili in Europa e che, a nostro avviso, spinge l’Autorità ad improprie invasioni di campo business oriented in settori che nulla hanno a che fare con la gestione di una infrastruttura in regime di monopolio naturale.

Le poche ( forse ) utili funzioni che ART dovrebbe svolgere, le svolga a carico della fiscalità generale come ogni Istituzione pubblica che si rispetti. E’ anche un tema di trasparenza e di terzietà del Regolatore pubblico. Ci appelliamo al Conte, al nostro Ministro di riferimento Danilo , al Ministro Di Maio, al Parlamento tutto, affinché attuino quanto richiesto con numerosi o.d.g. parlamentari che li vincolavano a verificare il modo di operare di ART.

Se ART pensa di poter assoggettare a gabella ogni “beneficiario anche indiretto” della sua già discutibile regolazione infrastrutturale, parliamo di ulteriori 20 milioni di euro tolti alle imprese ed ai lavoratori e trasferiti ad un’Autorità che ha ormai quasi assunto le dimensioni di un secondo dei Trasporti. Nell’ultimo biennio, il solo personale in organico, è passato da 85 a 91, ed oggi 180, unità” ha concluso Nereo Marcucci.