Per le navi da crociera è iniziata l’era del Gnl

Non rappresenta più una novità, l’uso di come carburante per le . Già nel dicembre scorso, la ha preso in consegna l’AIDAnova, la prima nave da crociera alimentata a Gnl; poi seguirà quest’estate la seconda nave, la Costa Smeralda. A oggi sono circa venti le navi da crociera alimentate a gas e navigano per le maggiori compagnie, la Carnival, MSC, Disney, e TUI; compagnie di navigazione che hanno scommesso tutto su questa nuova tecnologia.

Wärtsilä è il più grande gruppo industriale che sta guidando il passaggio al carburante Gnl per la propulsione navale della maggior parte delle navi dello shipping mondiale. Si parla di circa il 50% del normale portafoglio ordini per navi da crociera in un anno; quasi tutte le compagnie di navigazione stanno optando per le loro navi sul carburante a Gnl.

Il fatto che la trasformazione stia interessando le navi da crociera segna un punto di svolta per i carburanti navali, in quanto molti operatori portuali e fornitori di carburante saranno costretti ora ad ampliare le strutture di in molti porti lungo le rotte delle cruise ship. Qualcuno, maliziosamente, afferma che i nuovi siti portuali per il bunkeraggio a Gnl cambieranno le rotte delle crociere e nuovi porti saranno scalati.

Lo Gnl prima è stato considerato adatto per le navi su rotte “circolari”, ripetitive con severi controlli delle emissioni; non era considerato utile per le navi da crociera perché queste navi potevano e possono solcare diversi emisferi senza nessun preavviso. Oggi, per Wärtsilä questo problema è stato superato grazie alla migliorata tecnologia per l’uso di Gnl e per la maggiore disponibilità di bunkeraggi in molti porti. Classico esempio è stato quello della Compagnia francese Ponant che con la sua nave, Le Commandant Charcot, ha optato per i motori a doppia alimentazione di Wärtsilä.

Questa nave è impegnata per crociere di lusso lungo le rotte del Polo Nord, in Groenlandia, attraverso lo Stretto di Bering o lungo le colonie di pinguini dell’Antartide. Altre navi, come quest’ultima, stanno navigando nel Mare del Nord e nel Mar Baltico, in zone di controllo delle emissioni di ossido di azoto (NECA, Nox Emission Control Area) ed hanno una doppia possibilità: MDO () a basso tenore di zolfo o Gnl; il prezzo del carburante è abbordabile e si risparmia anche sui costi della manutenzione perché i motori lavorano con carburante più pulito.

L’IMO si è impegnata a sviluppare divieti sull’uso dell’HFO  (Heavy Oil, marine Fuel o Furnace Oil, frazione ottenuta dalla distillazione del ) rendendo così non più rinviabile l’uso di Gnl; il che significa che aziende come Wärtsilä devono lavorare molto per soddisfare richieste completamente nuove. La minore densità di combustibile del Gnl significa che una nave Lng richiede solitamente doppio spazio in vasca rispetto ad una nave alimentata a diesel. I serbatoi cilindrici standard costituiscono un problema, poiché riempiono solo il 40% circa dello spazio rettangolare necessario per ospitarli. In una nave da crociera, ogni metro cubo che si perde, potrebbe essere una cabina in meno.

Wärtsilä, collaborando con la Società d’ingegneria francese GTT, ha sviluppato un progetto, il “Multi-Lobe LNG Pac”, sperimentato sulla nave da crociera Le Commandant Charcot: un serbatoio in membrana adattato alla forma dello scafo, con circa il 75% dello spazio utilizzato per lo stoccaggio del combustibile. Wärtsilä ha fornito serbatoi di tipo Bilobe per navi da crociera: serbatoi a pressione in acciaio inossidabile e che rappresentano le migliori tecnologie dal punto di vista della sicurezza.

Avere due sistemi di serbatoi Lng che, lavorando in parallelo, può combattere un’eventuale avaria a uno dei due. Poi, se entrambi i serbatoi andassero in avaria, il diesel utilizzato come carburante pilota nei motori potrà garantire la giusta propulsione per portare la nave al porto più vicino. La sicurezza e l’affidabilità sono le priorità principali della massima importanza a bordo delle navi da crociera.