Il porto di Shenzhen si mostra al cluster marittimo genovese

In una conferenza i vertici dello scalo cinese hanno presentato dati di traffico, rotte e sviluppi commerciali. Annunciato anche che al prossimo di Monaco, il 5 giugno 2019, sarà firmato un agreement con i “Ports of Genoa”

 

Il e quello di (25 milioni di TEUs movimentati nel 2018) hanno, da anni, rapporti solidi di interscambio. A testimoniarlo i dati enunciati dal Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale Paolo Emilio Signorini e da Lou Heru, vicedirettore della commissione trasporti delle municipalità di Shenzhen, in occasione della conferenza sulla promozione del porto di Shenzhen in Italia, organizzata a Genova dai rappresentanti della municipalità cinese.

Il presidente Signorini alla platea riunita per la conferenza ha spiegato. “L’importanza strategica dei rapporti commerciali con la Cina è ben presente al e in occasione della visita del presidente cinese è stato siglato dalla nostra Autoirtà di sistema portuale un accordo di collaborazione con CCCC, colosso cinese delle costruzioni. I cinesi sono interessati a partecipare ai nostri progetti di upgrade infrastrutturale, come la diga o le nuove connessioni ferroviarie, anche e soprattutto perché questi interventi consentiranno poi ai loro operatori logistici, come , di poter portare maggiori volumi di merce nei nostri scali”.

L’attuale volume di interscambio tra Italia e la Cina è notevole: “Si parla del 2% sull’intero commercio internazionale del nostro Paese. Cifra che sale al 4% se consideriamo il solo interscambio via mare, e cresce fino al 9% se escludiamo dal computo petrolio, carbone e minerali ferrosi”.

L’obbiettivo è crescere ancora, ha aggiunto Signorini. “Riequilibrando anche l’import, oggi preponderante, con l’export di prodotti italiani verso la Cina. Organizzeremo presto visite mirate di delegazioni cinesi al nostro porto e soprattutto nelle aree logistiche e industriali retrostanti, che presentato anche benefici di natura fiscale e doganale”.

Il legame tra il porto di Genova e quello di Shenzhen, uno dei principali scali marittimi della Repubblica Popolare con 25 milioni di TEUs movimentati lo scorso anno (situato nell’omonima municipalità, che da sola nel 2018 ha generato 352 miliardi di dollari), è già solido, come testimoniano i dati forniti dal Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale Paolo Emilio Signorini e da Lou Heru, vicedirettore della commissione trasporti delle municipalità di Shenzhen, in occasione della conferenza sulla promozione del porto di Shenzhen in Italia, organizzata a Genova dai rappresentanti della municipalità cinese.

Ma l’obbiettivo, a detta di entrambi, è quello di rafforzare ulteriormente la collaborazione incrementando i traffici “e – ha precisato Signorini – ottenendo anche un miglior bilanciamento tra dall’Italia (oggi prevalgono nettamente le importazioni dalla Cina)”. Proposito che peraltro verrà in qualche modo formalizzato “con la stipula di un patto di amicizia tra i due scali, che – ha annunciato Heru – verrà siglato in occasione del prossimo Logistic, che si terrà a Monaco di Baviera dal 4 al 7 giugno prossimi”.

L’avvicinamento tra Genova e Shenzhen, come ha ricordato poi il funzionario cinese, “è iniziato già nel 2017, quando una delegazione dell’authority genovese era venuta a visitare il nostro porto. Oggi noi siamo molto felici di poter essere qua, a presentare le peculiarità del nostro scalo alla comunità marittima genovese”.

Scalo, quello di Shenzhen, che dispone di 5 terminal per il GNL con una movimentazione annua di oltre 13 milioni di tonnellate, di una nuova stazione marittima che lo scorso anno ha movimentato 350.000 crocieristi ed è in grado di accogliere cruiseship con una stazza di oltre 200.000 tonnellate, ma che soprattutto è un hub di rilevanza mondiale per il traffico di contenitori: “Da Shenzhen passano 223 rotte internazionali di trasporto container, 7 delle quali – ha ricordato infatti Heru – collegano direttamente Genova. Tra i nostri due scali sono transitati 110.000 TEUs nel 2018, mentre nei primi 4 mesi di quest’anno (gennaio-aprile 2019) siamo già arrivati a 36.000 TEUs”.

L’importanza strategica dei rapporti commerciali con la Cina, “è ben presente al Governo italiano” ha assicurato Signorini, citando la recente visita nel Belpaese del Presidente cinese Xi Jinping e l’accordo firmato dalla stessa authority con CCCC, colosso cinese delle costruzioni.

“I cinesi sono interessati a partecipare ai nostri progetti di upgrade infrastrutturale, come la diga o le nuove connessioni ferroviarie, anche e soprattutto perché questi interventi consentiranno poi ai loro operatori logistici, come COSCO, di poter portare maggiori volumi di merce nei nostri scali”.

Già oggi, comunque, il volume di interscambio sull’asse Italia-Cina è notevole, “parliamo del 2% sull’intero commercio internazionale del nostro Paese. Cifra che – ha ricordato Signorini – sale al 4% se consideriamo il solo interscambio via mare, e cresce fino al 9% se escludiamo dal computo petrolio, carbone e minerali ferrosi”.

Una buona base su cui lavorare quindi, con l’obbiettivo di crescere ancora, “riequilibrando anche l’import, oggi preponderante, con l’export di prodotti italiani verso la Cina. Organizzeremo presto – ha quindi concluso il vertice di Palazzo San Giorgio – visite mirate di delegazioni cinesi al nostro porto e soprattutto nelle aree logistiche e industriali retrostanti, che presentato anche benefici di natura fiscale e doganale”.