Perché investire in Italia nella logistica Le scelte di Luxottica, Stella Mc Cartney, 3M e Ikea
“Italia, hub logistico per l’Europa? Ecco perché”. Saranno i responsabili della supply chain di prestigiose aziende internazionali a spiegare perché ritengono conveniente e strategico fare logistica nel Belpaese, piattaforma distributiva per l’Europa e il Mediterraneo. Non è un caso se Luxottica mantiene salda la propria posizione su Treviso, Stella Mc Cartney da Londra è già approdata a Novara, l’americana 3M ha trasformato il magazzino a sud di Milano da domestico a internazionale e Ikea ha ampie prospettive per la distribuzione, a partire dalla control tower mondiale in Svizzera.
Come e perché insediare il proprio comparto logistico in Italia, dunque. Ma anche decidere se essere più vicini ai clienti o ai fornitori. “Come azienda globale, con oltre 50 boutique monomarca, quasi 1.000 rivenditori, vendite online in 100 Paesi e il 75% dei nostri fornitori localizzato in Italia, solamente la seconda opzione poteva essere quella da seguire”, dice Michele Migliardi, Supply Chain e Logistic Director di Stella Mc Cartney, una delle più famose maison di moda di lusso nel mondo, “dal 28 marzo 2018 unica proprietaria del proprio marchio e, quale azienda indipendente, con servizi come la logistica diventati fondamentali”.
Il convegno in programma mercoledì 29 maggio 2019 (inizio ore 14) alla LIUC Business School, organizzato dal Centro sulla Logistica e il Supply Chain Management della LIUC Business School, in collaborazione con Columbus Logistics, insisterà sui segnali che spingono a pensare l’Italia come polo distributivo per l’Europa, con global player e multinazionali di vari settori industriali che hanno già scelto la nostra Penisola quale base logistica. Nel corso del convegno si terrà anche una tavola rotonda, moderata dalla giornalista Morena Pivetti, alla quale parteciperanno alcuni tra i più influenti protagonisti della scena nazionale oltre a testimonial dell’Italia logistica nel mondo, come Zeno D’Agostino, Presidente Autorità Porto di Trieste e Ivano Russo, direttore generale di Confetra.
Dichiara Eric Veron, autore del libro “Ho scelto l’Italia”, presente alla tavola rotonda: “L’Italia è strategica per gli investimenti logistici perché è un importante paese di consumi, di industria e di scambi commerciali. Questo implica bisogni importanti di nuove infrastrutture: per accompagnare lo sviluppo dell’ecommerce, dare supporto al sistema industriale e fluidificare gli scambi import/export con il resto dell’Europa e del mondo. Questi sono i tre motori di un settore in piena evoluzione e in forte crescita. E dunque tre motivi per investire”.
Fabrizio Dallari, Direttore del Centro sulla Logistica e Supply Chain Management della LIUC Business School rileva che: “Nonostante l’Italia sia nota per i suoi fardelli amministrativi, la burocrazia, l’assenza di incentivi fiscali e i ritardi infrastrutturali, non sono pochi i casi di aziende con headquarter stranieri che vedono nell’Italia un mercato importante di sbocco e una piattaforma logistica da cui rilanciare i traffici in import ed export conseguenti alle scelte di delocalizzazione. Negli ultimi anni sono stati fatti passi da gigante – continua Dallari – è stata data una grande accelerazione su vari fronti: l’efficientamento delle dogane, la digitalizzazione delle imprese con gli investimenti resi possibili dal piano Industry 4.0, l’iniezione di giovani talenti in area logistica provenienti dal mondo universitario e non solo”.
Durante il convegno saranno presentati i risultati di una ricerca su scala internazionale effettuata dal Centro sulla Logistica e Supply Chain Management della LIUC Business School per individuare i fattori che spingono l’Italia ad essere l’hub logistico per l’Europa.