CLUSTER CARGO AEREO e EY – Osservatorio Cargo Aereo: diamo i numeri!

CLUSTER CARGO AEREO e EY: il cargo aereo rappresenta il 22,5% del valore dell’export Italiano ma è grande il gap tra aeroporti italiani e principali competitor in Europa. Necessaria una politica di sviluppo ad hoc per il settore

IL CARGO AEREO RAPPRESENTA IL 22,5% DEL VALORE DELL’EXPORT ITALIANO EXTRA UE

MA È GRANDE IL GAP TRA AEROPORTI ITALIANI E COMPETITOR EUROPEI:

MALPENSA E FIUMICINO MOVIMENTANO SOLO IL 7% DELLE MERCI EUROPEE

, PARIGI E FRANCOFORTE IL 55%

I passi necessari per crescere:

UNA POLITICA DI SVILUPPO DEL AEREO A LUNGO TERMINE

UNA RIFLESSIONE SUL MODELLO DI GESTIONE DEGLI AEROPORTI

INCREMENTO DELLE ROTTE SERVITE – INVESTIMENTI AL SERVIZIO DI CAMION E MERCI

Si è tenuto a Milano il convegno “Osservatorio Cargo Aereo: diamo i numeri!” durante il quale ANAMA e il Cluster Cargo Aereo hanno presentato lo studio “Il merci in Italia: efficacia ed efficienza rispetto ai principali competitor europei”, realizzato in collaborazione con EY con l’obiettivo di raccogliere dati sui due principali aeroporti cargo italiani – Milano Malpensa e Roma Fiumicino – per valutarne la competitività rispetto alle principali realtà aeroportuali europee: Amsterdam, Bruxelles, Parigi, Madrid, Francoforte, Monaco, Lipsia, Liegi, e Zurigo.

Il dato che emerge dal panel analizzato è contrastante:

-Il cargo aereo rappresenta il 22,6% del valore dell’export italiano extra UE e, dunque, si conferma un settore fondamentale per l’economia dell’Italia, Paese tradizionalmente vocato all’export e che fa della qualità dei propri prodotti (Made in Italy) la chiave del proprio successo commerciale;

-Tuttavia, è ancora grande il gap tra il sistema aeroportuale italiano e quello dei principali competitor europei: Milano Malpensa e Roma Fiumicino, infatti, movimentano solo il 7% delle merci europee, mentre i primi tre aeroporti – Amsterdam, Parigi e Francoforte ne movimentano il 55%.

Dove origina questo dato? Lo studio dell’Osservatorio Cargo Aereo cerca di dare una risposta a questa domanda, analizzando e approfondendo alcuni aspetti che risultano essere determinanti per la competitività di un :

-INFRASTRUTTURAZIONE: Fiumicino e Malpensa fungono da fanalini di coda su numerosità dei magazzini (5 unità a Fiumicino e 6 unità a Malpensa rispetto alle 50 di Frankfurt Main) e dimensione dei magazzini (25.000 mq a Fiumicino e 70.000 mq a Malpensa rispetto a Paris Charles de Gaulle con 700.000). Fiumicino e Malpensa, inoltre, hanno ampi margini di miglioramento su accessibilità e servizi per camion e autisti. Un altro dato che merita attenzione è il modello di concessione degli spazi aeroportuali: in 8 dei 12 aeroporti presi in analisi (ad esclusione di quelli italiani, di Bruxelles e di Zurigo) la gestione degli scali è pubblica o a forte partecipazione pubblica.

-FLUSSI DI TRAFFICO: in termini di numero di destinazioni, Malpensa e Fiumicino si collocano in fondo alla classifica, rispettivamente all’ultimo posto (con 51 destinazioni) e al quartultimo posto (con 90 destinazioni), contro Amsterdam Schiphol (431), seguito da Paris Charles de Gaulle (364) e da Frankfurt Main (300); tuttavia, mentre Roma Fiumicino si colloca all’ultimo posto per merci movimentate, Malpensa si colloca al 7° posto del panel sia per merci totali sia per merci in , evidenziando una crescita nell’ultimo decennio del 6,9%, la terza più alta fatta registrare dagli scali del panel, dopo Leipzig Halle (CAGR +9,8%), Paris Charles de Gaulle (CAGR +8,4%);

-OPERATIVITÀ E SERVIZI: Fiumicino e Malpensa si collocano su livelli di saturazione rispettivamente del 66% e 60%: un dato positivo che indica come i due aeroporti abbiano ancora una capacità potenziale rispettivamente del 34% e del 40%. Tuttavia, offrono il servizio di Dogana H23/7 solo per sdoganamenti elettronici. Sopra la media, invece, la copertura garantita per quanto riguarda i servizi per merci speciali;

-INVESTIMENTI: emerge il dato positivo di Milano, al 1° posto per numero di iniziative infrastrutturali tra gli aeroporti del panel. Poche, invece, le iniziative in ambito digitale presso lo scalo di Fiumicino.

Dopo la puntuale e approfondita presentazione di Antonella Scardino, capo progetto per Ernst & Young, il Presidente di ANAMA, Marina Marzani, in rappresentanza del Cluster Cargo Aereo, ha così commentato i risultati del primo studio dell’Osservatorio Cargo Aereo: “Con il progetto dell’Osservatorio vogliamo dare voce al cargo aereo, che rappresenta una nicchia di un settore, quello del trasporto merci, che nonostante balzi poco agli onori della cronaca è fondamentale per la competitività di un Paese. Una voce che faccia dei dati la propria forza e la propria autorevolezza”.

Ha poi aggiunto il Presidente Marzani: “questo primo studio restituisce un quadro in chiaroscuro dei nostri principali aeroporti: alcuni aspetti di qualità e molti altri sui quali lavorare – pubblico e privato insieme – per migliorare: in primis le , indispensabili per dare servizi alla merce e ai camion (piste, magazzini, parcheggi, strade di collegamento, etc.) e un incremento delle rotte servite, per aumentare i flussi di traffico. Inoltre, è necessaria un’accelerazione nella digitalizzazione dei processi, che consentirebbe una maggiore efficienza e affidabilità nella gestione dei flussi fisici e informativi tra gli operatori della filiera. In particolare, è necessario promuovere in Italia l’utilizzo della lettera di vettura aerea elettronica (e-AWB), che vede Malpensa e Fiumicino agli ultimi posti nel confronto europeo.

Alessio Quaranta, Direttore Generale ENAC ha ringraziato il Cluster Cargo Aereo per il lavoro svolto: “questo primo studio ha un merito: traccia una strada per capire come risolvere tutti insieme – operatori pubblici e privati – i numerosi problemi del settore cargo nel nostro Paese. Ritengo che, in termini di politiche pubbliche, un settore come quello del cargo aereo, in crescita e ad alto valore aggiunto, abbia bisogno di un approccio ad hoc (che in altri Paesi europei esiste), che ne consideri la specificità: l’elevata qualità del prodotto trasportato ha bisogno di tempi rapidi di gestione e di consegna, secondo le esigenze del mercato.

Questo aspetto va compreso dagli operatori pubblici e privati quando si pianificano gli interventi di sviluppo degli scali (semplificazione dei processi, servizi, infrastrutture). Credo ci sia tanto lavoro da fare ma, come dicevo, la strada è tracciata: questo studio ci fornisce chiara indicazione degli obiettivi e della strada da percorrere. Fare squadra è stato fondamentale in questi anni e lo sarà ancora di più da oggi in avanti. Attendiamo lo studio del prossimo anno per conoscere quali saranno stati i passi avanti fatti dal sistema del cargo aereo in Italia”.

Il Presidente Marzani ha concluso il convegno con una riflessione: “Come ha sottolineato Alessio Quaranta, che ringrazio, questo studio ha il grande merito di imporci una riflessione: da una parte sul modello di gestione degli aeroporti italiani e dall’altra sull’esigenza di una politica di sviluppo del trasporto aereo a lungo termine e di una pianificazione strategica e condivisa degli investimenti”.

Durante il convegno sono intervenuti anche Silvia Moretto, Presidente di Fedespedi, Nereo , Presidente di Confetra, e Angelo Cutrona per l’ e dei .