Si è tenuta oggi, 7 maggio 2019, presso il Palazzo Ducale di Genova la terza edizione di “Liguria 2022”, iniziativa promossa da Regione Liguria e The European House – Ambrosetti, per monitorare l’evoluzione socio-economica della Liguria e individuare le azioni per innalzarne la competitività e l’attrattività
Il rafforzamento dell’economia del mare, imperniata sul sistema dei porti liguri, costituisce uno dei temi portanti dello sviluppo regionale definiti dall’Advisory Board di “Liguria 2022”, che è stato approfondito durante la prima sessione del Forum odierno.
Nella sua introduzione, Valerio De Molli, CEO di Ambrosetti, ha evidenziato come la Liguria sia la prima regione italiana per traffico di contenitori e per le crociere, mentre Genova si trova al 34 posto nella classifica delle capitali mondiali della Maritime Economy, stilata da Menon Economics.
“Nel corso degli ultimi decenni i porti si sono trasformati da ambienti labour intensive a capital e land intensive, mentre il fenomeno del gigantismo navale, ormai diffuso sia nel settore delle merci che in quello dei passeggeri, spinge i porti verso nuove frontiere di innovazione tecnologica per migliorare le prestazioni operative e la compatibilità ambientale – ha evidenziato nel suo intervento il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale, Paolo Emilio Signorini – Su questi temi sono impegnati i grandi player. La presenza fra Genova e Savona di alcuni fra i maggiori terminal operator mondiali (come PSA, COSCO, Maersk e MSC) arricchisce il nostro sistema della visione globale necessaria per affrontare insieme le nuove grandi sfide”.
“A livello locale, attraverso l’attuazione dei piani governativi per l’emergenza di Genova, Authority, Regione e Comune stanno realizzando opere che la città attende da tempo e che daranno maggiore efficienza anche alle attività portuali, creando un ambiente favorevole allo sviluppo del business. L’ultima grande questione – ha concluso il Presidente Signorini – è quella della sostenibilità ambientale: si tratta di un tema con profondo impatto locale che dipende però da scelte globali, riguardo gli standard tecnologici del futuro verso i quali si orienterà l’industria dello shipping. La nostra Authority ha già messo in campo in iniziative importanti per ridurre l’impatto delle attività portuali ed è pronta a intensificare gli investimenti, nella direzione che si rivelerà più efficace”.