STATISTICHE 2018 DELL’ADSP MAR IONIO: LE RINFUSE SOLIDE CRESCONO IN UN CONTESTO DI TRAFFICI COMPLESSIVI IN RIDIMENSIONAMENTO

ARCELOR MITTAL, YILPORT E ZONA ECONOMICA SPECIALE IONICO-LUCANA APRONO A NUOVE PROSPETTIVE DI CRESCITA

Nel 2018 le movimentazioni complessive dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ionio sono state pari a 20,4 milioni di tonnellate, registrando una riduzione del 5,6% rispetto all’anno precedente quando erano state gestite 21,6 milioni di tonnellate di merci. Nel dettaglio, 12 milioni di tonnellate sono state le merci sbarcate (-5,1%) e 8,5 milioni quelle imbarcate (-6,4%). Nel suo complesso, il cargo in transito dal porto di è costituito per circa il 57,3% da solide; per il 24,2% da merci varie e per il 18,5% da rinfuse liquide. Il risultato conseguito dal porto è il frutto di andamenti alterni.

Infatti, ai numeri positivi registrati per le rinfuse solide (+3,1%) con 11,7 milioni di tonnellate, si contrappongono le performance delle rinfuse liquide che hanno raggiunto 3,8 milioni di tonnellate (-17,7%) e delle merci varie (-13,3%) con 5 milioni di tonnellate.

L’andamento della produzione industriale incide in modo significativo sulla movimentazione portuale di rinfuse e in particolare a Taranto, la cui attività è strettamente legata a quelle del polo siderurgico e della raffineria ENI, che sono i principali clienti del porto.

Lo scalo ionico ha beneficiato in particolare dell’incremento degli imbarchi di rinfuse solide che hanno segnato, con circa 1,5 milioni di tonnellate, +19,2% sul 2017; anche gli sbarchi con 10,3 milioni hanno registrato un aumento dell’1,2%. La stabilizzazione della situazione dell’industria siderurgica, dopo gli ultimi anni difficili per le note vicende giudiziarie e ambientali, ha contribuito a conseguire questi risultati. L’attività generata dalla gestione degli impianti ex ad opera della Arcelor Mittal Italia, si auspica possa contribuire a rilanciare ulteriormente Taranto in questo segmento.

Riguardo alle rinfuse liquide, la contrazione degli sbarchi con 1,1 milioni di tonnellate nel 2018 a fronte di 1,8 milioni dell’anno precedente (-39,4%), e degli imbarchi con 2,7 milioni leggermente più bassi del 2017 (-3,3%) riflette la riduzione dell’import marittimo della raffineria ENI che sta utilizzando il greggio proveniente dalla .

Ancora ferma la movimentazione di container per il 2018, ma il rilascio della concessione del Molo Polisettoriale alla holding turca Yilport, tredicesimo operatore terminalista mondiale e miglior operatore portuale globale per il 2018, apre a nuove ed importanti prospettive di crescita del settore.

Il progetto relativo al Molo Polisettoriale del porto di Taranto prevede un importante posizionamento strategico del nel Mediterraneo centrale con il raggiungimento graduale di significativi traffici.

Inoltre l’ormai prossimo effettivo avvio della Zona Economica Speciale Multiregionale (poiché vede inclusa anche la Basilicata) potrà attirare nuove attività industriali e manifatturiere che dovranno avvalersi del porto per il proprio import-export e daranno ulteriore slancio alle attività dello scalo ionico.

Riguardo al comparto passeggeri, a fronte della riduzione in transito nel 2018, per il 2019 si prevede una nuova crescita grazie al ritorno presso lo scalo ionico delle navi della Marella Cruises e di altre compagnie.

Dichiara il Presidente Sergio : “Il porto di Taranto sta gradualmente superando la profonda crisi degli ultimi anni dovuta a vari fattori, tra i quali le note problematiche del comparto industriale e la chiusura del . Già a partire dalla fine dello scorso anno si sono avvertiti i primi segnali di ripresa.

Il concreto avvio di tutte le iniziative messe in campo e delle attività programmate consentirà una graduale ma importante ripresa che potrà condurre lo scalo ad una crescita esponenziale, sia in termini di traffici ed occupazione ma anche di diversificazione, innovazione e sostenibilità ambientale. Yilport, ZES, Arcelor Mittal, l’, , Falanto Service , sono solo alcuni dei Pilastri su cui stiamo lavorando per garantire a Taranto il posizionamento strategico che merita nel Mediterraneo”.