Articolo estratto dall’ultimo numero de Il Nautilus
La complessità dello scambio d’informazioni, in ambito marittimo portuale, impone una professionalità mirata, per cui gli utenti, siano essi compagnie di navigazione o, le navi in transito, possono lavorare scambiando dati tecnico-merceologici con gli agenti marittimi o con un server (gestito dall’Autorità portuale) per l’invio delle pratiche in entrata e/o uscita dal porto.
L’agente marittimo raccomandatario della linea di navigazione prenota la capacità operativa necessaria all’attracco della nave; documenti relativi devono essere forniti all’Autorità Marittima, alla Dogana e al terminal merci o passeggeri. La condivisione delle informazioni presenta un enorme potenziale per il settore della logistica marittima.
Può ridurre i costi, tagliare i tempi di consegna e in generale migliorare l’efficienza delle risorse. La condivisione delle informazioni attraverso la catena logistica offre quindi interessanti opportunità di business. Da tempo, il settore marittimo sta sfruttando i dati attraverso le tecnologie digitali per una maggiore comprensione della catena logistica al fine di migliorare i processi logistici. Le aree di applicazione delle tecnologie digitali per la raccolta, lo scambio e l’analisi delle informazioni vanno da finalità gestionali e transazionali a più applicazioni tecniche e operative.
L’effettiva integrazione dei sistemi basati sui dati dipende in modo cruciale dalla qualità della loro attuazione e dalla regolare collaborazione tra le parti interessate lungo la catena logistica. Le nuove tecnologie trasformeranno i processi logistici. Esistono numerose applicazioni logistiche per innovazioni come sensori altamente sofisticati per la raccolta dei dati, strumenti avanzati di analisi dei dati e concetti avanzati come Internet of Things (IoT), blockchain (linee di distribuzione) o intelligenza artificiale.
Una sfida per i trasporti marittimi e per la logistica riguarda il modo in cui questi settori strategici adottano tale innovazione; affidarsi sempre più alla digitalizzazione e all’integrazione di sistemi potrebbe esporre l’intera catena ai rischi della sicurezza informatica. L’Internet delle cose si riferisce a una rete di dispositivi e oggetti fisici interconnessi che utilizzano connessioni cablate e wireless. I servizi e le applicazioni che sfruttano l’IoT sono guidati dai dati raccolti da questi dispositivi.
Le applicazioni IoT marittime hanno un potenziale particolare per i guadagni in termini di efficienza, considerando la necessità di gestire sistemi complessi di trasporto e catena di approvvigionamento, compresi l’efficienza sia tecnico-operativa che di coordinamento. L’importanza di sfruttare Internet delle cose (marittime) aumenta mentre il trasporto commerciale sembra essere sull’orlo dell’adozione di navi autonome e l’implementazione dell’e-navigation (OCSE, 2017a).
Molti risultati ottenuti dall’IoT possono essere raggiunti quando diversi concetti si completano a vicenda. L’IoT emerge all’interno di un ecosistema tecnologico condiviso, completato da analisi cloud e big data, considerando che l’enorme quantità di dati raccolti da diverse fonti dovrà essere elaborata e analizzata in modo tempestivo. Questo ecosistema può anche includere combinazioni di tecnologie satellitari e telematiche che, nel contesto marittimo, possono migliorare considerevolmente la navigazione, la sicurezza, il monitoraggio e la manutenzione a distanza, la comunicazione e l’efficienza ambientale.
Ad esempio, mentre le reti telematiche includono la trasmissione in tempo reale dei dati da un dispositivo al ricevitore, IoT ripresenta il concetto d’interruzione collegando questi oggetti fisici per facilitare la comunicazione in tempo reale tra sensori, applicazioni e persone. Le tecnologie di supporto di questo ecosistema comprendono i sistemi radiofrequency per le identificazioni e la localizzazione (RFID) e i relativi sensori. Un campo correlato è la comunicazione machine-to-machine (M2M), che implica uno scambio di dati autonomo tra dispositivi con limitate interferenze umane. Per il futuro, la politica dovrà riflettere sull’adozione di nuove tecnologie, garantendo modelli di business tali da produrre i benefici desiderati.