Roma-Ultimamente, la Camera dei deputati ha approvato il testo della legge sulle c.d. semplificazioni che contiene una disposizione specifica sulle “tecnologie dei registri distribuiti”. Tutte le relazioni fra aziende, comprese quelle dello shipping, saranno investite da queste nuove tecnologie. Documenti informatici su piattaforme blockchain e simili avranno validità giuridica.
La legge- La nuova legge conferisce ai documenti informatici registrati su blockchain gli effetti del Regolamento Europeo circa la validazione temporale elettronica (marca temporale); cioè, data ed ora di esistenza di un documento informatico possono essere garantite ed opposte a terzi grazie alla registrazione su una blockchain. Con lo sviluppo della tecnologia blockchain, molte compagnie di navigazione e industrie marittime sono convinte di ottimizzare i costi della spedizione e delle relazioni commerciali se si farà ricorso agli smart contract.
Dopo l’unitizzazione delle merci con la rivoluzione del container e dopo la tipicizzazione delle navi con la rivoluzione delle infrastrutture portuali, l’applicazione della tecnologia blockchain rappresenterà in un futuro prossimo una vera rottura nelle relazioni commerciali della spedizione marittima. Già dal gennaio 2018 è entrata nella scena marittima la piattaforma TradeLens (AP Moller – Maersk e IBM) che applica la blockchain alla supply chain globale.
Oggi, la TradeLens comprende oltre quaranta operatori portuali e terminalisti in tutto il mondo, oltre a Autorità doganali, intermediari, proprietari di merci, spedizionieri, società di trasporto e di logistica. Dopo un anno di sperimentazione, è stato evidenziato che il tempo di transito di una spedizione di materiali di imballaggio prodotti negli Stati Uniti può essere ridotto del 40%, evitando costi di migliaia di dollari. La vera rivoluzione della tecnologia blockchain è la partecipazione dell’intero cluster marittimo alla digitalizzazione del trasporto marittimo globale, un mercato che sposta ogni anno trilioni di dollari di merci: una piattaforma con un sistema digitale aperto e neutrale e che avvantaggia tutti i partecipanti in egual misura.
Come funziona– Invece di tenere registri contabili e registri di risorse sensibili di armatori e/o di aziende in un’unica sede (posto fisico) su un computer dentro una stanza o in un’altra sede trasmessi via e-mail, i sistemi blockchain offrono un metodo che rimane sicuro da manomissioni per lo scambio di dati per il semplice fatto che non si trovano mai in un solo posto. Le informazioni possono essere contenute in una blockchain (denaro, informazioni, contratti, polizze di carico); come avere a disposizione un libro mastro pubblico decentralizzato e criptato condiviso e protetto.
Tecnicamente, in informatica, si dice che la piattaforma è intrinsecamente resistente alle modifiche ed è quindi facilmente verificabile; capace di ridurre i rischi amministrativi e operativi per armatori, noleggiatori e broker. Digitalizzando la traccia cartacea di trasportatori internazionali, (documentazione del carico e del trasporto merci, centinaia di pagine firmate e timbrate da consegnare fisicamente a decine di diverse agenzie, banche, uffici doganali e altre entità), la blockchain potrebbe salvare flussi di denari e renderli attivi, aumentando il tempo della commercializzazione dei prodotti, tagliare le barriere commerciali e quindi creare posti di lavoro.
Competitor– Nel novembre dello scorso anno, cinque compagnie di navigazione e quattro operatori di terminal hanno costituito un consorzio per lo sviluppo di una piattaforma di blockchain per digitalizzare tutti i flussi di una documentazione riguardante il trasporto marittimo. Il consorzio, nato per competere con la TradeLens, si chiama la Global Shipping Business Network (GSBN) ed è formato da Ocean Alliance, CMA CGM, Cosco/OOCL ed Evergreen unitamente a Yang Ming, DP World Hutchison Ports, PSA e Shanghai International Port; il consorzio è assistito tecnologicamente dall’azienda Cargo Smart.
GSBN consentirà ai caricatori di digitalizzare e automatizzare la documentazione e i processi relativi alle “merci pericolose”, poiché queste tipologie di merci sono soggette a precise norme internazionali (codici IMO). In questo settore, la speranza, naturalmente, è quella di avere uno standard mondiale per queste piattaforme informatiche; in più, le aziende, i governi, autorità e altre parti interessate dovranno essere in grado di concordare uno standard comune e di base che funzioni con i sistemi esistenti e quindi avere applicazioni monetizzabili per tutti.
In Italia-L’Italia è stata uno dei primi Paesi al mondo a disciplinare la firma digitale nel 1997; precursori in Europa per il sistema d’identità digitale. Oggi, con l’approvazione delle c.d. “semplificazioni” alla Camera dei deputati, si va verso le nuove tecnologie di blockchain e di smart contract proponendoci come esempio dell’ordinamento europeo. A differenza di Malta, che ha introdotto una normativa speciale, la norma italiana è parte integrante del sistema giuridico del documento informatico, senza il bisogno di costruire nuovi istituti giuridici. Per il settore dei trasporti marittimi ancora vige la fase di sperimentazione.
Mentre nella Pubblica Amministrazione, il Comune di Bari ha avviato in collaborazione con SIA s.p.a. (Società Interbancaria per l’Automazione) un progetto basato su tecnologia blockchain (SIAchain grazie a SIAnet) che punta a digitalizzare il processo di gestione delle polizze fideiussorie, offrendo garanzie nei processi amministrativi e prevenendo azioni fraudolenti. L’ultima legge di bilancio ha assegnato 45 milioni di euro di risorse per il prossimo triennio, al fine di sviluppare le nuove tecnologie digitali nei settori dell’Intelligenza artificiale e della blockchain. Tali risorse fanno parte di una strategia più ampia, contenuta nel piano governativo della “Smarter Italy 2019-2023”.