Bari-Si è svolto nel Terminal Crociere di Bari, un importante convegno organizzato da Assoporti per “accendere i fari” sui principali temi che riguardano i porti del Sud. Un tavolo istituzionale completo, arricchito da interventi illuminanti da parte di chi ogni giorno vive e guida un porto.
Ad aprire i lavori è stato il sindaco di Bari Antonio Decaro, il quale ha assicurato che ci sarà un rapporto sinergico, tentando di aprire più spazi del porto alla città di Bari.
“Lo sviluppo del porto è la leva economica più importante”, ha detto il sindaco Decaro, ribadendo poi, che le Zes sono la nostra nuova sfida e che bisognerà avere fiducia nel futuro del nostro territorio. Conclude il suo intervento presentando al pubblico un progetto di illuminazione dei silos(progetto del prof. Antonio Rollo e l’Accademia delle Belle Arti di Bari), situati all’interno del porto, che grazie ad un fascio laser, che lo illuminerà ogni giorno alle 21 di sera, sarà un elemento attrattivo per la città di Bari definendola un opera d’arte con la luce. Dello stesso pensiero è stato anche Rocco De Franchi, consigliere per la tutela ambientale della Regione Puglia:”Le sfide che stiamo affrontando in questo momento, sono sfide sinergiche che hanno bisogno di un abbraccio istituzionale”.
Un convegno in cui sono evidenziate alcune parole chiave, che favoriranno i futuri lavori di ogni partecipante nei tavoli istituzionali: Impegni, storia, strategia, scadenze, tempi, esperienze e dati.
Impegno:
Come l’impegno degli uomini della Capitaneria di Porto, ha spiegato il Contrammiraglio Comandante del Porto di Bari, Giuseppe Meli, che quotidianamente contribuiscono con la loro dedizione e la loro professionalità al servizio del cluster marittimo ad accrescere la competitività dei nostri porti, oggi sistema trainante del Mezzogiorno.
Storia:
Il prof. Pietro Spirito, presidente dell’autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale, si è soffermato sulla mancanza e soprattutto sul recupero della parola “visione”, “In una portualità, o si recupera una visione o non ci sarà futuro, vi è la necessità, per i porti meridionali insieme con quelli settentrionali, di avere una visione comune”. Un concetto chiaro, che dovrebbe cercare di entusiasmare le giovani “menti della logistica” che guideranno, oggi, non domani, il sistema porto della nazione, per affrontare -quell’invasione orientale commerciale-, ormai inarrestabile che ci sta travolgendo.
Strategia:
Molto diretto, il prof. Ugo Patroni Griffi, presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale, cercando di far comprendere alla platea, da lui definita -la parte migliore del paese che non si arrende-, che “la globalizzazione non è assolutamente paziente” e che, per cambiare il modello economico del Paese, bisogna far progredire il porto per sviluppare il retroporto, attraverso lo strumento delle Zes. Per questo, non bisogna avere una burocrazia difensiva e invita i rappresentanti del MIT a concederci una -corsia preferenziale- nella costituzione di queste aree.
Dati:
Il prof. Massimo Deiana, presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sardegna ci ha fatto riflettere sul significato della parola -trasporto- e la profonda crisi del transhipment che il settore sta attraversando, ricordandoci che
“le merci vanno dove gli conviene”.
Il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ionio, il prof. Sergio Prete, con una relazione sui porti meridionali come fattore di sviluppo e di insediamento industriale ci ha fatto notare che siamo portati quasi sempre a focalizzare l’attenzione sui container, e come sappiamo, non tutto il traffico internazionale marittimo è composto da container(23%), ma anche rinfuse liquide(14%) e soprattutto ro-ro(21%). “I porti del mezzogiorno soffrono rispetto ad altre aree ed è proprio per questo che entrano in gioco le zone economiche speciali che nascono da un pressing che in particolare Svimez, ha fatto per tanti anni, per dare ai porti del mezzogiorno un fattore di competitività rispetto allo scenario del Mediterraneo”. Chiudendo: “tutti i porti sono porte d’accesso per l’Europa, tutti i porti sono gateway”.
Esperienza:
“Noi siamo qui per fare cose serie”, ha detto Zeno D’Agostino, presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale, presidente di Assoporti e neo-vice presidente di European Ports Organisation (ESPO), ribadendo che la politica non deve essere nei porti ma dei porti e che bisognerà sviluppare una visione comune, responsabile ed equa affinché i porti non perdano capacità e competitività: “il futuro del Paese è legato a quello che faremo nei porti”.