MILANO – Si è svolto a Milano, promosso ed organizzato da Assologistica Cultura e Formazione, di fronte ad un folto uditorio in sala, il Convegno “SUPPLY CHAIN 4.0: SOGNO …E SON DESTO”, in cui per la prima volta si sono affrontati pubblicamente sfide e cambiamenti principali che lo sviluppo industriale 4.0 sta determinando nel sistema complessivo della logistica ed in particolare nelle supply chains in Italia e nel mondo.
Come ha sottolineato Pietro Pedone, che ha moderato i lavori, Consulente Senior Expert di Assologistica Cultura e Formazione, è necessario prendere atto che l’era del digitale non riguarda l’avvenire ma è già nel pieno della sua evoluzione, che segna la quarta rivoluzione industriale, dopo quelle delle macchine tessili, delle catene di montaggio, e più recentemente dell’elettronica e dei robot.
I cambiamenti “epocali” che la tecnologia digitale permette già oggi di realizzare (come la smaterializzazione del cartaceo in digitale e la materializzazione in 3D dei prodotti presso i luoghi di destinazione) rivoluzionano la supply chain. Cambiano ruoli e funzioni e sono necessari nuovi modelli di business e nuove discipline: il mondo del lavoro cambia profondamente e completamente. C’è l’esigenza di una completa interconnettività e fare Sistema è diventato indispensabile.
L’analisi del prof. Alessandro Perego, Ordinario presso il Politecnico di Milano e Direttore Osservatori Digital Innovation, si è soffermata sulla convergenza dei due fenomeni che hanno dato vita al paradigma della Supply Chain 4.0, che finalmente mette a terra molti modelli di supply chain management di cui per anni si è parlato solo astrattamente. Essi sono la supply chain con la sua crescente incertezza – caratterizzante i contesti di domanda e offerta, che richiedono un approccio strategico agile, orientato ad aumentare visibilità, capacità di gestione del rischio, integrazione – e la disponibilità pervasiva ed a costi accessibili di un insieme di tecnologie che abilitano i modelli cosiddetti di Industria 4.0: cloud, IoT, advanced robotics, big data, additive manufacturing, etc.
Ha proseguito Giuseppe Luscia, Project Manager di GS1 Italy, che si è concentrato sui flussi informativi e sulla necessità di utilizzare standard di comunicazione diffusi, giungendo alla descrizione di un caso reale in cui si evidenzia il forte potere di integrazione garantito dall’applicazione degli standard GS1 in un caso di logistica intermodale.
Teresa Alvaro, Direttore della Direzione centrale Tecnologie per l’Innovazione dell’Agenzia delle Dogane, ha evidenziato che oggi la dogana ha come interlocutori imprese che puntano sul rinnovamento digitale della propria filiera e sulla sincronizzazione della supply chain con i ritmi imposti dal mercato globale. Da qui il nuovo ruolo dell’Agenzia come driver di crescita, indirizzando la sua attività di ente regolatore alla creazione di valore nella catena logistica.
In questa direzione vanno le innovazioni già introdotte – sdoganamento in mare e in volo, fast corridor, sportello unico, emanifest – che, a costo zero, hanno anticipato le innovazioni non ancora ricomprese nei piani di sviluppo della dogana elettronica transeuropea. Guardando all’intera catena logistica multimodale, per ottenere la completa tracciabilità delle merci e rispondere alle istanze di trasparenza e di adeguata informazione al cittadino/consumatore, l’Agenzia sta lavorando nel campo “l’Internet delle cose” per trasformare gli adempimenti doganali in passaggi informativi da assumere direttamente dalla filiera produttiva e distributiva delle merci.
Angelo Aulicino, Sales And Operations Manager dell’Interporto Bologna, ha affrontato il tema del manifesto del Physical Internet, pubblicato nel 2012 e di fatto divenuto il facilitatore della realizzazione di un sistema innovativo per movimentare, immagazzinare, produrre e fornire le merci. Grazie alle potenzialità offerte dalle tecnologie informatiche per la trasmissione di pacchetti di dati formattati in modo standardizzato attraverso mezzi eterogenei, diventa raggiungibile il fine ultimo di rendere operativa una rete infrastrutturale aperta e costituita da oggetti interconnessi.
Il Physical Internet applicato a vari campi della logistica (e.g. routing, pianificazione, distribuzione) consente di ottenere impatti positivi anche dal punto di vista sociale ed ambientale.
Augusto Bandera, Head Of Corporate Sales di Vodafone ha invece focalizzato l’attenzione sul mercato IOT (Internet of Things o Internet delle cose), che non solo ha trasformato i sistemi di programmazione e controllo dei trasporti e della logistica, ma mostra un potenziale dirompente, con sensibili risparmi economici. Dotato di un sistema basato sulla centralità della piattaforma, la digitalizzazione IOT è in grado di gestire una grande varietà di oggetti, interazioni, modalità di comunicazione, analizzando una vastissima quantità di dati. In termini logistici, ciò consente il controllo completo di efficienza delle flotte, inclusi la catena del freddo e il tracciamento, mentre sul piano della sicurezza garantisce quella dei lavoratori, beni e aree. Infine, controlla e ottimizza i consumi energetici.
I lavori sono poi proseguiti con l’intervento di Carlo Rosa, Group Logistics Director di Luxottica Group, che sull’evoluzione del servizio per i differenti canali distributivi – dal retail, al wholesale, ai negozi di proprietà ed a tutte le declinazioni del ‘.com’ – ha sottolineato la necessità di ricercare soluzioni customizzate nelle tecnologie applicate ai magazzini per garantire la miglior soluzione coerente con il contesto e l’ottimizzazione della velocità della resa aumentandone l’affidabilità.
Ha preso poi la parola Angelika Fischer, Finance Director di Deufol Italia, che ha esposto l’Additive Manufacturing, una tecnologia «disruptive» che rivoluziona il concetto della produzione tradizionale, contraddice il principio dell’economia di scala e accorcia la supply chain permettendo di riprodurre a distanza il pezzo,materializzandolo a partire dal disegno.Siamo agli inizi e ad applicazioni poco più che pioneristiche, alcuni componenti (costi, materiali utilizzabili, ecc) dovranno migliorare con la progressiva diffusione, ma la strada è aperta è tracciata.
Marco Henry, Transport Director di CEVA Logistics Italia, ha portato all’attenzione una recente innovazione sviluppata da CEVA per i suoi clienti basata sull’utilizzo ormai diffusissimo dello smart-phone. Con un’App di facile e intuitivo utilizzo, ha realizzato “la logistica in un touch”, che mette tutto tempestivamente sotto controllo, dal prelievo alla movimentazione fino alla consegna del bene all’utente finale. Tale tecnologia è in grado di implementare e sostenere una Fleet management «smart».
Altri spunti concreti per realizzare una logistica innovativa basata sull’integrazione dei dati e dei processi sono poi stati offerti da Nicola Borghi, Operation Director di Due Torri Spa, che ha considerato il ruolo del provider nella gestione del QR Code, la tracciabilità dei prodotti, la gestione documentale, ed alcune applicazioni per l’imminente futuro.
Infine, Gianluca Godi, Supply Chain Projects di Logistica Uno Europe Srl ha illustrato eONE, sviluppato da Logistica Uno per consentire ai propri clienti di affrontare la sfida della multicanalità dell’e-commerce con un unico partner dal portale alla consegna a destino. Il nuovo modello di business di «digital supply chain» permette di perseguire i nuovi canali digitali di vendita in full service.