ROMA – In occasione della celebrazione del suo 70mo Anniversario la Confetra tira un bilancio della logistica italiana dal dopoguerra ad oggi e analizza le prospettive dei prossimi anni. I dati indicano che il settore dal 1946 ad oggi è passato da 1 milione a 165 milioni di tonnellate attraverso le Alpi e da 15 milioni a 500 milioni di tonnellate movimentate nei porti, ma da una comparazione con i competitors europei in realtà il settore ha perso terreno ed occasioni.
“Diamo atto al Governo – afferma Nereo Marcucci, Presidente di Confetra, Confederazione Generale Italiana dei Trasporti e della Logistica – di aver avviato l’ammodernamento del modello di governance dei porti ed il rilancio del cargo ferroviario insieme allo sviluppo dell’intermodalità e alle semplificazioni dello sportello unico, ma è sempre più necessario un vero e proprio piano industriale finalizzato a riposizionarci tra i Paesi leader della logistica europea”.
Nel corso dell’Assemblea è stato sottolineato come sensibilità politica e approccio della Pubblica Amministrazione debbano essere sempre più business friendly, mentre oggi adempimenti e pressione fiscale vengono percepiti come intollerabili da tutti gli imprenditori italiani, a fronte dell’esigenza di liberare risorse per investimenti, consumi, crescita e occupazione.
“Il nostro settore – conclude Nereo Marcucci – vede all’orizzonte trasformazioni legate all’affermarsi di nuove tecnologie digitali (come stampa 3D, IOT, Realtà Aumentata che si aggiungono e interagiscono con l’inarrestabile avanzata dell’e-commerce) e di nuove soluzioni vettoriali (come la rotta artica, le mega navi da 30.000 Teus, il collegamento ferroviario da Shanghai a Madrid) che modificheranno profondamente strategie e ruoli del logistico così come lo abbiamo conosciuto fino ad oggi e che richiederanno grandi capacità di visioni innovative e forti investimenti: questa è la nuova frontiera dei servizi alla merce che le imprese di logistica sono chiamate a traguardare”.
Focus – I dati del settore dei trasporti nel 2015
L’andamento del traffico italiano delle merci per il secondo anno consecutivo è caratterizzato, per quanto concerne sia i volumi trasportati che il fatturato, da segni positivi per tutte le modalità, tranne che per il transhipment che arretra di quasi il 10%. Lo rileva la Nota Congiunturale del 2015, elaborata dal Centro Studi Confetra (Confederazione Generale Italiana dei Trasporti e della Logistica) intervistando un panel di imprese tra le più rappresentative dei vari settori.
Continuano ad eccellere il cargo aereo (+5,1%) ed il settore dei courier (+8%) trainati dalla inarrestabile espansione del commercio elettronico.
Buono l’andamento dell’autotrasporto, sia nazionale (+3%) che internazionale (+2,7%), confermato sia dal traffico autostradale cresciuto del 3,3%, sia dai transiti nei valichi alpini aumentati del 2,5%. In ripresa anche il cargo ferroviario con un +2,6%.
Positive infine le spedizioni internazionali marittime (+3,4%), stradali (+3,1%) ed aeree (+2%).
La modesta crescita del PIL (+0,7%) e le incertezze politiche internazionali pesano peraltro sulle aspettative degli operatori, che permangono buone per un terzo degli intervistati, ma ricominciano a crescere fino all’8% quelle con il segno negativo.
Rimane preoccupante l’andamento delle varie modalità rispetto ai valori massimi del 2007, fatti uguale a 100: solo il cargo aereo ha raggiunto e superato quei valori, mentre gomma e mare si aggirano ancora intorno all’87% e la ferrovia al 60%.