Passa per i porti, le infrastrutture e la logistica il nuovo ponte economico che Toscana e Olanda hanno iniziato a costruire oggi con l’affollato convegno bilaterale organizzato all’Interporto Toscano dall’Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi e da Confindustria Livorno, per la partecipazione di esperti, istituzioni e numerose aziende leader nel settore.
Su entrambi i fronti c’è voglia e necessità di co-operare con reciproci vantaggi, hanno spiegato tanto l’ambasciatore olandese Michiel den Hond, quanto il presidente degli industriali Alberto Ricci. Uno scenario di rapporti internazionali, auspicato da Ricci, concretizzatosi immediatamente nel pomeriggio con una serie di fruttuosi incontri one-to-one tra imprenditori olandesi e livornesi. Tra i vari temi: infrastrutture e logistica, ambiente, innovazione sostenibile, inquinamento marino, difesa delle coste, cantieristica, turismo.
C’è che, per quanto in posizione strategica al centro del Mediterraneo e fulcro potenziale della rete logistica sud-europea, Livorno è tuttora in deficit di moderne infrastrutture. Il porto è mal collegato con i mercati di riferimento e la stessa ferrovia che dovrebbe raggiungere l’Interporto Toscano è ancora sulla carta.
In materia, invece, l’Olanda è un’autentica università, aiutata dalla geografia e da un’esperienza maturata in secoli di lotta. “Se Dio ha fatto la terra”, ha ricordato Otto Rosier, rappresentante del Ministero delle Infrastrutture e dell’Ambiente dell’Aia, “l’Olanda l’hanno fatta gli olandesi. Rubandola al mare”.
Dunque dighe, terrapieni, canali, aree di stoccaggio, autostrade, porti e aeroporti. Non c’è solo Rotterdam, quinto scalo al mondo, unico tra gli occidentali in una top ten tutta orientale. Come ha spiegato Liesbetth Staps di Dinalog (Dutch Institute for Advanced Logistics), c’è anche una formidabile rete di infrastrutture e una scienza della logistica insegnata in ben 8 facoltà universitarie e 11 istituti tecnici.
“Abbiamo molto da imparare”, ha ammesso il presidente del porto di Livorno Giuliano Gallanti, “Qui siamo soffocati dalla burocrazia e non c’è autonomia economica. Quando siamo andati a studiare il porto di Rotterdam l’organizzazione ci ha impressionati”.
Dell’efficienza del sistema Rotterdam ha peraltro fornito un ritratto Bas Janssen, direttore di Deltalinqs, il consorzio che unisce 750 imprese di ogni tipo che operano nello scalo. “Abbiamo anche noi dei problemi”, ha detto, “Di spazio, di traffico congestionato. Però crediamo nella cooperazione, lottiamo per la stessa causa. Siamo ben collegati a tutta l’Europa e abbiamo il grande aeroporto di Schiphol, terzo d’Europa, a soli 45 minuti”.
L’ambasciatore den Hond è stato molto chiaro su questo punto: “L’esistenza del nostro paese è dovuta all’eccellenza delle infrastrutture, ai servizi innovativi, ai porti, alle università. Grazie a tutto ciò l’Olanda ha un ruolo essenziale nel contesto internazionale. E siamo pronti a mettere a disposizione il nostro know how”. Niente contatti, niente contratti, ha aggiunto sintetizzando lo scopo del convegno con un antico adagio mercantile.
Fabrizio Morelli, dirigente del settore Porti della Regione Toscana, ha ricordato i punti del programma di sviluppo 2011-2015: piattaforma logistica costiera, sviluppo della triade portuale Livorno – Carrara – Piombino, progetti di riqualificazione del waterfront, adeguamento delle infrastrutture legate all’intermodalità. Tra i relatori olandesi i manager di Randstad, Waterfronts – Royal HaskoningDHV, Boskalis International, leader mondiale nel dragaggio. Tra le aziende italiane Neri, Argol, Azimut – Benetti. Moderatore Raimondo Orsini, direttore della Fondazione Sviluppo Sostenibile.