ILO: Governo delle Filippine firma la MLC

Oltre alle “onde” meteo di alta pressione che stanno investendo tutto il bacino mediterraneo di  un caldo tropicale, sui contratti dei marittimi si stanno affacciando delle “perturbazioni”. Mentre “Italia Marittima”, ex Lloyd Triestino, storica , firmava  il nuovo accordo sindacale (Federmar Cisal non ha siglato) sugli imbarchi lunghi di marittimi, portando il  fermo-imbarco dagli attuali quattro mesi a otto, soprattutto per gli ufficiali, sull’altro versante dello shipping, il Governo delle Filippine approvava la nuova Convenzione Internazionale sul  lavoro marittimo, la (Maritime Labour Convention ).

E’ affermato da tutti la necessità di regolarizzare le condizioni di vita e di lavoro della gente di mare; giusto per ottenere una buona qualità ed una formazione efficace per  i marittimi imbarcati. Qualcuno dice che mentre noi ci stiamo esteuropeizzando, altre marine mercantili applicano i nostri livelli standard  di sicurezza  di lavoratori marittimi che hanno segnato performance di qualità in tempi addietro.  Anche se Italia Marittima detiene il 20% delle quote della Evergreen  Shipping Company di Taiwan, bisogna dire che sono tutte quote italiane e che per la virtuale “omogeneizzazione” degli equipaggi, (problema solo interno all’azienda e non alla nave),  non dobbiamo subire ricatti occupazionali.

Ai marittimi, seduti dietro la scrivania di un sindacato, lontani dalle operazioni di carico/scarico delle navi, dalle pianificazioni della navigazione e dalla programmazione della sicurezza marittima, diciamo di abbandonare la  rappresentanza di obiettivi di pianificazione finanziaria – aziendale, e si ritorni alla “mission” unica ed alta di un sindacato: occupazione e salario, consci che per mare si trasporterà sempre merci e/o persone. Ritornando alla Convenzione sul lavoro marittimo, bisogna affermare che la MLC è l’unica che tratta degli aspetti sulla composizione degli equipaggi di navi, del lavoro e delle condizioni, alloggi, comunicazione web e degli standard medico-sanitari.

Perciò, una buona formazione  degli equipaggi è essenziale per attuare e garantire il rispetto delle norme dell’International Labour Organization (ILO). Questo il Governo delle Filippine lo ha compreso! Risultando il trentesimo Paese a ratificare la Convenzione, si è impegnato a renderla legge a partire dall’agosto del 2013. Però, non basta solo promulgare regolamenti, anche se sotto la spinta della Commissione europea sui trasporti, e soprattutto sulla certificazione STCW, ma occorre possedere la giusta  dimensione culturale per poter affermare che investire sugli equipaggi significa più sicurezza e più salvaguardia dell’ambiente marino.

 

Abele Carruezzo