Il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, ha scritto al presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, «per chiedere, sul tema dei corridoi europei della rete TEN-T, di estendere l’invito alla imminente audizione presso la IX Commissione parlamentare sulle Infrastrutture anche alla Regione Puglia». La lettera – informa una nota – accompagna un allegato tecnico prodotto dall’assessorato regionale pugliese alla Mobilità.
«La discussione – è detto – attualmente in corso presso gli organi comunitari in relazione alla definizione strategica dei corridoi europei della rete TEN-T assume un carattere nevralgico straordinario che interseca non solo le prospettive di sviluppo del nostro territorio ma anche l’importante sforzo di programmazione infrastrutturale che con coerenza da anni stiamo attuando. Mi associo alla convergente iniziativa del collega Rossi, condividendone lo spirito e invocando evidenti ragioni di fatto».
«Il recentissimo voto – scrive Vendola – praticamente all’unanimità, da parte del Parlamento italiano, di una mozione che impegna il governo ad implementare il processo di costruzione della macro-regione adriatica, trascina immediatamente con sè anche la questione di una valutazione della proposta di nuovo assetto delle reti TEN, secondo i tracciati proposti nel documento della Commissione del 19 ottobre 2011».
Secondo Vendola «interrompere il corridoio baltico-adriatico a Ravenna significa penalizzare le Regioni del centro-sud Adriatico e rinunciare all’aggancio del nodo di Taranto, ossia alla proiezione marittima verso il Far-East e il Mar Nero e tagliare un ponte con i Balcani. Appare infatti strategica una visione ampia che guardi, nell’interesse comunitario e della macro-regione adriatico ionica, anche allo sviluppo di quel complesso di infrastrutture che possono assicurare un passaggio a sud-est per le merci e le persone.
Si tratta della ferrovia Bar-Belgrado unica trasversale ferroviaria nei Balcani, dell’Autostrada Egnazia via principale verso la Grecia e la Turchia; della rete stradale Albanese indispensabile per ridurre la perifericità delle zone interne e per il collegamento con la Macedonia e la Bulgaria».
«Non si tratta – conclude Vendola – di una rivendicazione regionalistica, ma della necessità che anche le politiche comunitarie accompagnino un processo di crescita tumultuosamente in atto. Per questa ragione ti chiedo di estendere l’invito alla imminente audizione presso la IX Commissione parlamentare anche alla mia Regione, in modo da consentirci di argomentare direttamente questi temi».