Passera punta su Trieste per il rigassificatore

“Giusto discutere ma non sia un’altra Brindisi, dove il non si fa più”, è il pensiero del ministro Passera sui in Italia; sono “storie” che non finiscono mai, soprattutto perché nessuno, ad oggi, sa quando finiranno.

Ed intanto, sia l’ della Provincia di Brindisi ed il Commissario prefettizio del Comune hanno prodotto ricorso alla nuova sistemazione ambientale dei serbatoi, senza nessuna VIA, anzi non occorre.

Per quanto riguarda Trieste, il Ministro dell’Ambiente Corrado Clini, triestino, a fine febbraio, parlava di “una questione non ancora chiusa”; mentre per il superministro allo Sviluppo economico, Corrado Passera, occorre dare una svolta.

Proprio ieri, Passera è intervenuto alla presentazione del “Italiadecide” sull’energia a Roma, il quale ha affermato: “non dobbiamo ripetere storie ingiuste e un po’ vergognose di altri casi”. Il riferimento era chiaro a quanto è successo, in questi giorni, a Brindisi, dove British gas si è chiamata fuori dal proposito di costruire un rigassificatore in port-city, dopo aver aspettato 11 anni una autorizzazione, mai arrivata.

(Forse strumentalmente la BG sta variando la sua strategia per esigenze di mercato; oppure, ottenute la non confisca del sito e le nuove , potrebbe rivendere l’impianto stesso). Viene da pensare che Passera non conosce a fondo tutto il “problema- rigassificatore” di Brindisi; forse il ministro crede che al management inglese tutto è “dovuto”? (vedasi il caso dell’ingegnere italiano ucciso durante il blitz  in ).

Ma anche per Trieste l’attesa per le autorizzazioni è giunta al settimo anno. Per il ministro Passera l’Italia ha tutte le caratteristiche per diventare “l’hub europeo” del gas. Ma è mai possibile che tutti i “territori” (Comuni, Province, Regioni, Associazioni tutte) siano diventati talmente stupidi che non comprendono questo super-sviluppo? L’unica cosa certa  che si comprende bene è che la “casta” deve decidere, arrogandosi anche il diritto di rappresentare tutta l’Italia che non decide!

Una volta presa una decisione quindi, secondo Passera, tutta la filiera istituzionale “deve farsi garante di facilitare, e non ostacolare, le soluzioni più adeguate dal punto di vista tecnologico, ambientale e di impatto occupazionale”. Noi aggiungiamo: “questo non vuol dire rendere dei “si” automatici, anche in presenza di impatti sul territorio interessato non sostenibili”. Intanto, il governatore della Puglia, , è stato nominato a vicepresidente di R20, la rete di istituzioni locali impegnate nello sviluppo della green economy.

Abele Carruezzo