Patentino nautico per chi si mette alla guida di un’imbarcazione a motore; possibilità di risalire al proprietario di un’unità da diporto attraverso un codice alfa numerico (targa) da apporre in modo ben visibile sulle murate dell’imbarcazione e applicazione di un microchip elettronico «affogato» nella vetroresina: sono le novità in campo nautico contenute in un disegno di legge presentato alla Camera dall’Italia dei Valori e che vede come primi firmatari gli esponenti Idv Antonio Palagiano e Antonio Di Pietro.
«La Camera ha appena varato un provvedimento che introduce la patente nautica a punti, ma a nostro avviso – ha osservato Palagiano – tale normativa non risolverà i problemi legati agli incidenti che si verificano, con sempre maggiore frequenza davanti ai nostri lidi o in mare aperto. Non possiamo dimenticare, infatti, che il parco nautico italiano è costituito da circa 615.600 unità da diporto, di cui, la parte prevalente, quasi l’85%, è costituita da imbarcazioni non immatricolate o per le quali non è previsto l’obbligo di rilascio della patente nautica».
«Trovo inconcepibile – ha affermato Di Pietro – che chiunque in Italia possa mettersi alla guida di un’imbarcazione senza essere a conoscenza delle minime norme previste dal codice della navigazione. Dove virare in caso di rotta di collisione con un altro natante? Dov’è collocata la luce rossa, a destra o a sinistra? A quanti metri dalla costa si può navigare?
Molti conducenti domenicali che noleggiano un veloce gommone spesso non lo sanno e per questo sono causa di incidenti in mare, specie nel periodo estivo. Garantire la sicurezza dei cittadini – ha concluso il leader di Idv – è compito del legislatore, e con questa proposta stiamo facendo la nostra parte in un settore così importante nel nostro Paese come quello della nautica».