Il Dipartimento di Giustizia americano ieri ha depositato la sentenza contro la Maersk, compagnia di trasporto container; processo che gli Stati Uniti avevano già risolto nel 2009 per il pagamento di circa 26 milioni di dollari; poi vi fu un ricorso con esito negativo per la compagnia.
Così, ieri, la Maersk Line Limited è stata condannata (dopo patteggiamento) a pagare al governo 31,9 milioni dollari per chiudere il processo di accusa per aver presentato false documentazioni fiscali negli Stati Uniti, in relazione ai contratti di trasporto di merci in container a supporto delle truppe americane in Afghanistan e Iraq.
Il governo ha sostenuto che la Maersk, una società controllata interamente da americani, con sede in Danimarca AP Moller Maersk, ha comunicato (gonfiando) consapevolmente al Dipartimento della Difesa piani di carico di navi per il trasporto di migliaia di container dai porti alle destinazioni di consegna interni in Iraq e Afghanistan.
Le fatture recavano importi superiori al tasso contrattuale per sopperire al costo di funzionamento dei container-frigo di merce deperibile nel porto di Karachi, in Pakistan, ed alle basi militari americane in Afghanistan. “I nostri uomini e donne in uniforme all’estero meritano il massimo livello di supporto fornito da appaltatori leali e onesti”, ha detto Tony West, vice procuratore capo per la divisione civile del Dipartimento di Giustizia.
“Come il Dipartimento di Giustizia continua l’impegno per combattere le frodi su appalti, smascherando coloro che traggono profitti a scapito del benessere di militari, così faremo pagare un prezzo pesante”, ha concluso il procuratore, nel suo report di ieri.
Segnale forte che il governo statunitense ha dato per l’impegno a salvaguardare i fondi dei contribuenti, assicurando che gli appalti pubblici devono essere messi in pratica da ditte che operano eticamente e con responsabilità.
Abele Carruezzo