Dopo i fatti recenti, la “diplomazia” deve dare risposte concrete: equilibrato potere possibile, tra guerre e negoziati di pace, trattative segrete e grandi avvenimenti; un continuo interfacciarsi con interessi, forze sul campo, ideologie contrastanti, valori religiosi, etnici, politici diversi.
Così, Roma oggi sta vivendo un giorno importantissimo: il “giorno del marittimo”, frontiera dalle “quinte” mobili della diplomazia. Dal festival della Diplomacy al World Maritime Day Parallel Event 2011, presso Palazzo Colonna “sala degli Arazzi” di Confitarma.
Sono presenti, a partire da questa mattina, oltre al presidente di Confitarma, Dr. Paolo D’Amico, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Altero Mattioli ed il Ministro degli esteri Franco Frattini, con la super presenza del Segretario Generale dell’IMO Mr. Efthimios E. Mitropoulos.
Durante le due sessioni, con un programma pieno, si alterneranno comunicazioni importantissime sia da parte dello Stato Maggiore della Marina Militare – Ammiraglio Bruno Branciforte – dal Comando Generale della Guardia Costiera – Ammiraglio Isp. Capo Marco Brusco- .
Le relazioni tecniche saranno tenute da: Mr. Koji Sekimizu Director, Maritime Safety Division, IMO; Ammiraglio Cristiano Aliperta, Alternate Permanent Representative of Italy to IMO: Best management practices: a tool to implement; Dr. Alessandra Zampieri, Join Research Centre, Eiropean Commission: Piracy in the Gulf of Aden and the Gulf of Guinea; Prof Giorgio Franceschetti, Italian Institute of navigation, sulle nuove tecnologie radar per rendere inoffensivo l’attacco dei pirati.
Dal punto di vista legale , l’argomento sarà esposto in base alle nuove norme, internazionali, sugli atti di pirateria e valutato dal punto di vista giuridico/economico/finanziario.
Ai lavori parteciperà il presidente del C.I.R.M., prof. Amenta, il quale porterà all’assise internazionale la proposta CIRM a favore dei marittimi sequestrati dalla pirateria somala e delle loro famiglie: creare un supporto strutturale per la riabilitazione dei marittimi liberati, dalle mani della pirateria, ed un quartiere logistico-assistenziale per le famiglie dei sequestrati; in ritardo, ma che possono essere strumenti innovativo/sperimentali di welfare utili in questo momento.
Ancora una volta, come l’anno scorso, si passa dallo studio della Diplomacy alla Giornata mondiale del marittimo, con conferenze ed esposizioni di nuovi abiti mentali – come nelle sfilate di moda – mentre dobbiamo ancora scrivere di marittimi sequestrati e negati dei diritti fondamentali. Speriamo che “diplomacy” non sia un semplice e puro esercizio di intelligenza.
Abele Carruezzo