Unicredit Logistic ha espresso la forte volontà di scegliere Capodistria, invece di Trieste, per la realizzazione della “piastra logistica” dell’Alto Adriatico. Alla fine di settembre, a margine di un convegno sulle infrastrutture, proprio a Trieste, il vicepresidente della Unicredit Logistic, Maurizio Maresca, si era espresso in maniera molto chiara: “Al momento ci sono maggiori probabilità che la piattaforma logistica venga costruita nel porto di Capodistria e non perché là ci siano particolari facilità, ma per una maggiore vivacità manageriale e imprenditoriale”.
“Gorizia sembra sollevare problemi per Monfalcone – sottolinea Maresca – Venezia pare non interessata, ha altre prospettive, Capodistria é più disponibile ed il Governo di Lubiana sembra molto interessato a questo investimento”. Parole molto dure che Trieste non ha accettato, anche se Maresca evidenzia un certo disinteresse da parte della Regione Friuli Venezia Giulia e rincara la dose: “Trieste rischia così di soccombere se non ci sono interventi mirati da parte della Regione: dragare i fondali e attrezzare le infrastrutture ferroviarie e autostradali alle spalle della piattaforma logistica”.
Comunque, per una giusta informazione, sia per Unicredit e per Maersk non ci sono ostacoli per la realizzazione della piastra sia a Trieste che altrove; ma per una posizione strategica-tecnico della piattaforma logistica, se dovrà essere dell’Alto Adriatico, la giusta ubicazione appartiene a quell’arco di mare. In questa prospettiva, Maresca ha aggiunto: “E’ chiaro che qui dipende anche dalla decisione del governo; sta a noi dare a Maersk questa possibilità effettuando tutti i dragaggi necessari e con un efficiente sistema ferroviario e dei trasporti in generale. E’ chiaro che Unicredit farà anche la sua parte”.
Proprio, ieri, però, il Presidente della Regione autonoma F.V.G., Renzo Tondo, ha precisato che non l’inerzia politica a bloccare il progetto, ma l’incapacità dell’imprenditore che non ha sciolto ancora delle riserve. La sfida del Presidente Tondo è mirata ed ha puntualizzato che la giunta regionale è pronta a deliberare una legge “ad hoc” per il porto di Monfalcone, se il disegno progettuale generale accuserà ancora delle “fermate” strumentalizzate a favore di un sito rispetto ad un altro.