Formazione dei marittimi: la UE si adegua alle norme internazionali

Le norme UE in materia di vanno allineate alle norme internazionali. La Commissione Europea, finalmente ha proposto al Parlamento europeo, per l’approvazione, la direttiva  recante le modifiche alla 2008/106/CE, concernente i requisiti minimi di formazione per la gente di mare.

Sappiamo, almeno gli addetti ai lavori, che i requisiti minimi per la formazione degli ufficiali ed i relativi brevetti sono regolati dalla STCW (Standards of Training, Certification and Watchkeeping) emanata nel 1978. Molti Stati si sono adeguati a queste norme, però, l’IMO (), già dal 2007 ha avviato un iter di aggiornamento per un adeguamento delle norme comunitarie cercando di armonizzarle.

Ci riferiamo agli emendamenti, adottati alla Conferenza di Manila il 25 giugno 2010: norme più severe sulla prevenzione delle frodi, standard di idoneità fisica adeguandole agli stess sopportati dal lavoratore marittimo per l’utilizzo di impianti tecnologici avanzati; requisiti aggiornati per il personale presente a bordo di determinati tipi di navi; chiarimento e semplificazione della definizione di “certificato”; la formazione di sicurezza per tutta la gente di mare.

Gli emendamenti di Manila hanno poi introdotto dei nuovi requisiti di formazione necessari per chi voglia rivestire l’incarico di “marittimo esperto” e quello di “ufficiale elettrotecnico”. La Commissione europea intende incorporare nel diritto UE le modifiche apportate nel 2010 alla convenzione STWC, al fine di evitare conflitti tra gli obblighi a livello internazionale e a livello UE degli Stati membri.

E’ chiaro che questo comporterà il perfezionamento di tutto il sistema di riconoscimento della gente di mare (da parte delle Autorità Marittime degli Stati UE) la cui formazione è stata certificata fuori dall’UE. Ed ancora, la Commissione Ue propone l’adeguamento delle disposizioni STCW sulla guardia sia di coperta che di macchina e sull’orario di lavoro della gente di mare.

Decreto Matteoli.doc