L’intento è quello di evitare il taglio del corridoio ferroviario tra Berlino e Palermo ma la questine dei collegamenti è ancora più complessa. Mentre oggi, bipartisan, gli eurodeputati hanno provato a chiedere l’annullamento di quei provvedimenti che disegnano le reti Ten-T, spostando la «visione geopolitica sull’asse est-ovest».
Una visione che dimentica la centralità commerciale del Mediterraneo e degli stessi porti italiani. La delegazione presente a Strasburgo di Pdl, Pd e Idv a Strasburgo, guidata dal vicepresidente vicario del Parlamento Gianni Pittella (Pd) e dal capogruppo Pdl Mario Mauro ha annunciato che venerdì prossimo una missione del governo italiano guidata dal viceministro dei Trasporti, Roberto Castelli, incontrerà a Bruxelles il presidente della Commissione europea, Josè Manuel Barroso: lo scopo è quello di discutere sulla scelta dei progetti prioritari per lo sviluppo delle grandi infrastrutture che Bruxelles presenterà il 19 ottobre.
Oggi Pittella e Mauro hanno accusato Bruxelles di voler “privilegiare le regioni europee del centro-nord« affermando che si devono porre fine alle ambiguità tanto della Commissione quanto del governo italiano e delle stesse Ferrovie italiane, che sostengono il progetto diretto verso i porti di Bari, Lecce, Brindisi e Taranto a discapito della Sicilia”.
L’eurodeputato Vito Bonsignore (Pdl) ha affermato che “si vuole tagliare fuori la piattaforma della Sicilia per evitare di fare concorrenza ai porti del Nord Europa“. “Nel Mediterraneo – hanno ricordato gli europdeputati – passa un terzo del commercio marittimo mondiale con navi che poi impiegano altri sei giorni per arrivare ad Amburgo e Rotterdam. Utilizzare i porti italiani permetterebbe un taglio di cinque giorni nei tempi di trasporto”.
Salvatore Carruezzo