Ancora una volta, l’International Chamber of Shipping (ICS) è tornata a sensibilizzare i governi a non ostacolare le convenzioni internazionali marittime; governi, alcuni che ritardano le ratifiche ostacolandone l’applicazione stessa delle convenzioni ed altri che ancora non riescono a ratificarle.
Si sottolinea, in un ultimo comunicato del 23 settembre scorso, che è fondamentale avere le stesse norme per tutte le tratte di un viaggio di una nave, per i problemi della sicurezza, per la tutela dell’ambiente marino, per la salvaguardia delle vite umane in mare, al fine di garantire una vera internazionalizzazione del commercio marittimo.
“Una industria marittima globale richiede norme e regole globali”, ha detto il Segretario Generale della ICS, Peter Hincliffe; per questo sia la ICS e la International Shipping Federation (ISF) hanno adottato un opuscolo, disponibile presso le associazioni nazionali, per fornire informazioni aggiornate sullo stato di avanzamento di una varietà di strumenti adottati dall’International Maritime Organization (IMO), dall’International Labour Organization (ILO), e da altri organismi delle Nazioni Unite che hanno relazioni su qualunque spedizione marittima.
Gli strumenti legislativi, ancora in obbligo di ratifica da parte di alcuni Paesi, sono: Convenzione sulla gestione delle acque di zavorra delle navi – la Convenzione IMO su Ship Recyling – l’Allegato IV alla Marpol IMO sulla prevenzione dell’inquinamento atmosferico – Convenzione sul Lavoro Marittimo ILO .
Il Comunicato ICS, tramite Peter Hincliffe, suggerisce che, anche se l’allegato VI MARPOL è già entrato in vigore, sono auspicabili alcune ratifiche al fine di garantire l’attuazione a livello mondiale del nuovo pacchetto di misure di riduzione delle emissioni di CO2 che sono stati concordati in sede IMO in luglio scorso.
Corrispondente da Londra
Em. Carr.