Aeroporti di Puglia: necessario un nuovo piano di sviluppo

L’Aeroporti di Puglia gestisce un sistema aeroportuale che si articola su quattro aeroporti: Bari, aperto al traffico commerciale nazionale ed internazionale;

Brindisi nasce come aeroporto militare e da quando è stato riclassificato anche civile è aperto al traffico commerciale nazionale e internazionale; Foggia, aeroporto civile aperto al traffico commerciale nazionale e internazionale; (), aperto al traffico commerciale nazionale e internazionale.

La pianificazione strategica per i quattro aeroporti che prevedeva il programma degli interventi in base a determinate previsioni di traffico, oggi va rivista alla luce anche di nuove rotte e nuovo impulso avuto dall’. Le espansioni delle e della per sopportare lo sviluppo del traffico aereo non va studiata solo in termini aderenti all’aeroporto di Bari; ma in termini di sistema che si connette con aree dove esiste più domanda di trasporto aereo.

La Regione Puglia, dovrebbe riconsiderare la grande attrazione che esercita tutto il Salento rispetto all’intera Puglia; non solo turismo, ma mobilità necessaria per questa parte della Puglia alla libera circolazione delle merci e/o persone per garantirsi lo sviluppo e non “volare” dove, come e quando la “governance” dell’AdP decide per gli altri senza analisi trasportistica.

Quante linee da e per Bari hanno avuto risultati pieni per tutto l’anno? Lo sviluppo sociale ed economico della Regione Puglia è profondamente connesso a quello del traffico aereo; l’accessibilità della Regione diventa un fattore rilevante nelle scelte di localizzazione industriale, e consente di espandere il mercato potenziale del lavoro per gli abitanti della regione.

Oggi, il piano di sviluppo dovrebbe esprimere nuove necessità e potenzialità di questa parte del territorio pugliese senza nascondersi sotto l’espressione “sistema”; semmai occorre risolvere il sistema; ossia valutare le ipotesi di intervento per lo sviluppo del traffico charter (incoming e outgoing) ed ai bandi di start up di nuove rotte.

Lo studio sullo sviluppo futuro della rete aeroportuale nazionale effettuato da ENAC (scenari prossimi fino al 2030), danno ragione a considerare l’aeroporto di Brindisi primario di un territorio ampio per la mobilità domestica, ma si impone a livello internazionale come una “gate” che può contribuire allo sviluppo di quella piattaforma logistica di cui tanto si parla. Bari dovrà dimostrare sempre di essere un aeroporto strategico di una “gate” intercontinentale.

E comunque, bene ha fatto il presidente dell’Amministrazione della Provincia di Brindisi, Massimo Ferrarese, ha richiamare l’attenzione dell’AdP per un piano d’azione verso un nuovo scalo salentino; economicamente, si spenderebbe di meno rispetto ad aggiustamenti tecnico-amministrativi degli scali esistenti.