Il Fly Plane della Puglia Corsara

Si è svolta oggi la presentazione del primo workshop tematico della Puglia , presso la sala convegni di di Puglia; location di prestigio per far prendere “il volo“ alla Puglia Corsara.

Al di là dell'effetto mediatico dell'annuncio della frase del regista del film I Pirati dei Caraibi: “dovunque vorremmo andare andremo, una nave è questo in realtà”.

Non so se i Caraibi possono rappresentare gli orizzonti di un piano di volo di una Puglia con delle eccellenze in alcuni settori e carenze in altri; alcune aree pugliese dispongono infatti di una sola modalità di trasporto.

“Puglia Corsara – ha detto Guglielmo , assessore alle Infrastrutture strategiche e mobilità della – è un grande progetto della Puglia migliore, quella che riconosce le infrastrutture e le reti come strumenti e leve per lo sviluppo trasportistico della Puglia nel Mediterraneo e non solo”.

Porti ed aeroporti stanno operando un cambiamento di mentalità passando da una competizione tra “nodi” a fare “sistema di nodi” e questo è stato il senso dell'incontro avuto in Regione con i nuovi presidenti delle tre pugliesi alla presenza del governatore : uno il sistema portuale ed aeroportuale; unica la strategia per aggredire il mercato economico trasportistico, individuando nuove rotte e nuove direttrici di traffico, in un Mediterraneo che cambia continuamente i suoi scenari in cui si relazionano nuove opportunità di sviluppo per la Puglia.

Per questo, ha concluso Minervini, occorre avere una “idea di futuro” che rispetti delle scelte da perseguire: interventi che saldano le fratture nella rete delle infrastrutture, consentendo di esprimere tutte le potenzialità del sistema regionale; dare priorità agli interventi che rispondono a leve per superare la crisi, innovando e non elenco di opere; piano delle infrastrutture strategiche e per la piattaforma logistica regionale; mobilitare tutte le energie sociali, economiche, politiche, istituzionali del territorio.

Fare in fretta per rispettare il “piano” della Puglia Corsara: collegamento AC/AV Bari-Napoli; il completamento del raddoppio ferroviario sulla direttrice Adriatica per evitare l'isolamento della Puglia dal Tirreno e dall'Adriatico; sistema logistico per la intermodalità della domanda di trasporto merci di lunga percorrenza e integrazione territoriale; per il porto di Taranto completare le funzioni di hub del transhipment, piattaforma logistica e distripark, collegandoli con l'aeroporto di Grottaglie; il terminal crocieristico di Brindisi e il suo collegamento intermodale ed altre priorità che riguardano Bari.

L'intervento tecnico e puntuale, al di là delle intenzioni politiche, è stato svolto dall'amministratore delegato One Works (Piano Rete Aeroportuale Nazionale), Giulio De Carli che ha illustrato il piano ENAC (Ente Nazionale per l'Aviazione Civile). Uno studio interessante sullo sviluppo futuro della rete aeroportuale nazionale intesa come strumento strategico per l'organizzazione infrastrutturale del territorio. De Carli ha illustrato l'atlante tecnico, economico, sociale della rete aeroportuale italiana.

La rete aeroportuale italiana, in termini di aeroporti commerciali, in relazione ai residenti e all'estensione territoriale, è in linea con le realtà dei principali Paesi europei: abbiamo una offerta di 1 aeroporto ogni 1,27 milioni di residenti e ogni 6400 Kmq. Però, al contrario, ha detto De Carli, il traffico risulta meno concentrato nei grandi aeroporti con più di 10 milioni di pax, e più distribuito invece in medi con meno di 5 milioni di passeggeri.

In conclusione dei lavori, il direttore centrale Infrastrutture Aeroportuali ENAC, , ha sottolineato che la sfida è nel non perdere gli aumenti dei volumi di passeggeri – per la Puglia – ed il conseguente indotto in termini di occupazione e di ricchezza per il territorio. Pur evidenziando, a livello nazionale, la necessità di ampliare, in senso strategico, gli scali “primari”, Cardi ha sottolineato la filosofia sistemica degli scali minori che possono assicurare al sistema italia quella “riserva di capacità” necessaria a competere. Soprattutto nel potenziare l'accessibilità e l'intermodalità dei territori: “Hintermodality” per una logistica integrata e non speculazioni immobiliari fine a se stesse.

Foto: Simone Rella