Propeller Club: la convention nazionale si è conclusa con l’intervento di Giachino

La discussione sul tema “La realizzazione delle nuove infrastrutture” ha concluso la terza sessione della XII Convention nazionale del che si è svolta a . A partecipare al dibattito di questa mattina, dopo gli interventi nelle due sessioni di ieri, c’erano il sottosegretario ai Bartolomeo Giachino, il capo struttura tecnica del ministero Ercole Incalza, il presidente del consiglio superiore dei Lavori pubblici e il presidente dell’Autorità portuale di Giorgio .

Tutti i componenti del tavolo, coordinati dall’ingegner , hanno affrontato la tematica alla luce dell’odierna legislazione e del quadro europeo, in cui l’Italia resta dietro a realtà come quella tedesca in ogni settore. “L’esempio di Brindisi, con la vicenda , è emblematico – ha esordito Bucchioni – perché in qualche modo ci spiega come l’Italia faccia scappare gli investitori. Ci sono errori che peraltro sono stati commessi anche altrove e che pregiudicano la situazione.

Il qua dro generale comunque, non è roseo. Le norme cambiano continuamente e il 90% dei progetti sfora il piano di previsione di spesa. L’unico modo di sopperire alla lentezza burocratica e legare i privati alla riuscita dei progetti è coinvolgerli direttamente, già a partire dalla loro realizzazione”. Quello della lentezza burocratica che incardina l’Italia in un quadro troppo arretrato è un tema toccato anche dal professor Karrer. “La teoria che le infrastrutture non hanno più la capacita strutturante di un tempo dovrebbe farci riflette – ha spiegato Karrer – a volte l’uso del suolo ha più capacità dello stesso assetto.

Se invece ci basassimo sul concetto di rete ma sempre in prospettiva futura,non continueremmo ad accumulare ritardo rispetti agli altri Paesi dell’Unione europea”. Con un intervento mirato a far comprendere anche le evoluzioni legislative che supportano le politiche di programmazione, l’ingegner Incalza ha invece spiegato come si pone l’Italia nell’intero sistema trasportistico. “Nonostante i 60 milioni di tonnellate di merci che si muovono qui – ha precisato Incalza – il 90% si movimenta su gomma e solo lo 0,4% via mare. Un’anomalia che si fa fatica a spie gare ma che riflette la politica degli ultimi dieci anni. Se saremo in grado di passare da quella del fare a quella del fruire per i prossimi dieci, allora forse avremo invertito la rotta negativa che abbiamo adesso. Occorre cioè, cambiare la logica infrastrutturale e inculcare l’esigenza di innovazione in quella che sarà la logica soprattutto nella gestione”.

A conclusione, l’onorevole Giachino ha voluto fornire anche una lettura politica di quelle scelte che, secondo il rappresentante del governo, hanno rallentato lo sviluppo infrastrutturale del Paese. “Dalla legge Libertini al referendum sull’energia – ha dichiarato Giachino – i governi di sinistra hanno sempre tentato di imbavagliare lo sviluppo. Oggi ne paghiamo le conseguenze, soprattutto nel settore portuale. La nostra intenzione è da sempre quella di dare uno slancio concreto all’economia, proprio limitando gli effetti di questi provvedimenti legislativi che lo hanno frenato negli ultimi trent’anni”.

Francesca Cuomo

Foto-servizio: Simone Rella

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Relazione del Prof Francesco Karrer

Piastra logistica (relazione Donato Caiulo)