UniCredit al “Mare Forum Italy”

Le spedizioni merceologiche tramite riprenderanno a pieno sviluppo nel 2015 o nel 2016. Questa è una dichiarazione che armatori e broker hanno fatto durante il dei giorni scorsi a Sorrento davanti allo shipping internazionale. Alcuni parametri hanno portato a considerazioni molto prudenti, visto le variabili in gioco già nei primi mesi del 2011: terremoto in Giappone, situazioni politiche con sommosse in Nord Africa, 15 navi sequestrate dal settembre scorso e riscatti che per una petroliera si aggirano sui 5 milioni di dollari. Un quadro, insomma, non confortevole è emerso durante il meeting organizzato dalla Bottiglieri , al punto che il presidente di Confitarma, Paolo D’Amico ha auspicato una ripresa dello shipping proprio nel rifornimento di – carbone e – vista la caduta repentina del nucleare per il caso “Giappone”. Da uno studio dell’, presentato durante il meeting, il comparto marittimo ha iniziato la sua lenta ripresa già dal 2008 e dal 2009 per volumi di traffico trasportati; mentre il valore dei noli resta ancora basso, soprattutto a causa dell’ della flotta. Secondo questo studio, le rinfuse liquide – 43% delle merci trasportate da navi – solo nel periodo 2013/2015 troveranno un pieno consolidamento dei noli, periodo valido anche per le tanker; infatti, fra cinque anni si prevede un riassorbimento dell’oversupply, legato ad una riduzione degli ordinativi di navi. , intervenendo, ha sottolineato che nel settore delle navi dry bulk (rinfuse secche), a fronte di una flotta mondiale di 7.528 portarinfuse, nel 2011 sono in ordine 1.196 unità, di cui 348 già consegnate; nel 2012 l’orderbook ne segna 1.216 unità; nel 2013 scende a 444; nel 2014 a 57, mentre nel 2015 si arriva a zero navi in ordine. “Occorre ridurre il portafoglio ordini, fermando le commesse di nuove navi – ha detto Bottiglieri – e incoraggiare le demolizioni delle navi con più di 20 anni. Chi utilizza quelle unità è uno spericolato. Peraltro, in una visione pessimistica, abbiamo di fronte altri cinque anni di noli bassi, prima di bilanciare nuovamente il mercato” ha concluso l’armatore Bottiglieri. A conclusione del meeting, lo studio di UniCredit  ha rilevato che per il mercato di container – 11,6% del traffico totale – pur a fronte di una ripresa iniziata già nel 2010, permangono tuttavia effetti di oversupply che mantengono basso il livello dei noli; “in Italia, nel 2010, abbiamo chiuso operazioni di finanziamento navale per un ammontare di 390 milioni di euro “ ha concluso massimo Zanieri, capo dell’Ufficio italiano di Shipping Finance di UniCredit che ha illustrato lo studio. Poi, Giuseppe Bottiglieri ha manifestato solidarietà per la disavventura della Perseveranza Navigazione per il sequestro della “Rosalia D’Amato” da parte dei pirati; e, proprio il tema della pirateria, è stato uno degli argomenti discussi durante la conferenza internazionale dell’Hilton Sorrento Palace:  “per frenare questo fenomeno, è stato detto, tutti i governi devono intervenire trovando un accordo con quei paesi dove la pirateria è diventata un’industria”. Andrew Ward, direttore della Thomas Miller War Risks Services Limited, ha spiegato come la sua compagnia di mutua riassicurazione, si sia specializzata nei negoziati: “tempi veloci, ove possibile, medico per i marittimi a bordo, assistenza psicologica ai familiari, bonus nel corso del sequestro ai marittimi, e a volte, visto che vengono dirottati in piccoli porti, anche sussistenza di vivande. Strategia da valutare caso per caso – ha concluso Ward – e comunque i sequestri di navi hanno comportato un danno per le compagnie marittime di 12 miliardi di dollari solo per il 2010”.