Talamone (Grosseto)- Il Comitato Salviamo Talamone esprime pieno e incondizionato sostegno all’iniziativa del deputato Marco Simiani che, con l’emendamento presentato insieme alla collega Simona Bonafè, si oppone a scelte affrettate e avventate in tema di concessioni balneari e punti di approdo, come quella del Comune di Orbetello avviata inopinatamente lo scorso 20 agosto. Si tratta del bando volto alla trasformazione dell’attuale approdo di Talamone in porto turistico, iniziativa che, come più volte denunciato, pare indirizzata a concretizzare un assalto speculativo sulle attuali concessioni per la darsena.
La Società Porto Turistico Talamone, infatti, nel cui bilancio, peraltro, non figurano le spese per la realizzazione del progetto approvato dal Comune di Orbetello, è stata posta in corsia preferenziale, mentre la parte maggioritaria degli attuali operatori, piccole imprese e associazioni sportive dilettantistiche, resterebbe esclusa e fortemente penalizzata. Azioni che minacciano la nostra comunità, con un progetto di trasformazione in porto turistico che avvantaggia pochi, a scapito di associazioni, residenti e villeggianti che hanno costruito l’identità di questo luogo.
La messa a gara anticipata del bando, senza adeguate garanzie e concertazione, potrebbe dare il via a una gestione priva di trasparenza e di sensibilità nei confronti del nostro territorio, come dimostra l’opaca vicenda messa in piedi dall’amministrazione comunale orbetellana. Pertanto, ricomprendere i punti di approdo ultimi all’interno delle concessioni balneari, rinviando la messa a gara al 2027, è una proposta equilibrata che risponde alle esigenze di salvaguardia del territorio e dei suoi abitanti. Ci auguriamo che il governo e la maggioranza parlamentare colgano la saggezza dell’emendamento Simiani e lo sostengano con determinazione.
È solo garantendo tempi certi e una reale trasparenza nelle procedure che si può tutelare la sostenibilità economica, sociale e ambientale delle nostre coste. La posta in gioco è troppo alta: vigileremo e ci mobiliteremo affinché il futuro di Talamone non sia deciso da pochi, ma sia nelle mani di chi vive e ama veramente il gioiello del Parco della Maremma.