Amministrazione comunale chiarisca se prorogherà concessioni in scadenza a dicembre, in linea con decreto governo
Talamone (Grosseto)-Il Comitato Salviamo Talamone chiede che il Comune di Orbetello spieghi e renda pubbliche le ragioni che hanno portato l’amministrazione comunale alla secretazione di una parte rilevante degli atti del progetto per la trasformazione dell’approdo di Talamone – cittadina in provincia di Grosseto – in porto turistico. Per non meglio precisate ragioni di riservatezza industriale, 14 tavole su 18 della documentazione presentata dalla Società Porto Turistico di Talamone, infatti, non sono pubbliche. Vuol dire che il 78% degli atti relativi al progetto presentato non possono essere visionati e analizzati: ragion per cui appare quantomeno macchinoso, per chi volesse avanzare contestazioni e suggerimenti oppure presentare una proposta alternativa, avere un quadro chiaro e completo, ragion per cui appare quantomeno macchinoso, per chi volesse avanzare contestazioni e suggerimenti oppure presentare una proposta alternativa, avere un quadro chiaro e completo.
Una scelta, quella del Comune, che sembra calpestare i principi di trasparenza cui dovrebbe sempre attenersi la pubblica amministrazione. È altresì indispensabile che la stessa amministrazione comunale orbetellana chiarisca se, alla luce del decreto legge approvato la scorsa settimana dal consiglio dei ministri, intende prorogare, fino al 30 settembre 2027, le concessioni in scadenza il prossimo 31 dicembre: l’articolo 1 del provvedimento d’urgenza, infatti, consente di portare avanti procedure già avviate.
Tra le altre questioni da porre all’attenzione dell’opinione pubblica, c’è il fatto che la Società Porto Turistico di Talamone racchiude e rappresenta solo il 20% degli attuali operatori attualmente titolari delle 18 concessioni marittime della darsena della Maremma. Pertanto, qualora non fosse fermata la procedura in atto, in relazione alla quale abbiamo già denunciato il tentativo maldestro di “assalto speculativo” proprio sulle “licenze” per i 600 posti barca, l’80% dei soggetti privati e società sportive dilettantistiche operanti a Talamone verrebbe tagliato fuori. Ciò, peraltro, sarebbe in palese contrasto con quanto ripetutamente asserito dall’amministrazione comunale che si è sempre pubblicamente espressa affinché al progetto del nuovo porto talamonese partecipassero tutti. L’auspicata condivisione e la fondamentale collaborazione, tuttavia, sono rimaste solo una vana promessa.