Talamone (Grosseto)-Il Comitato Salviamo Talamone porta a conoscenza della collettività il tentativo in atto, da parte di soggetti pubblici e privati, che punta a finalizzare un “assalto speculativo” sul Porto di Talamone, cittadina in provincia di Grosseto. L’amministrazione comunale guidata dal sindaco Andrea Casamenti, eletto col centrodestra, ha avuto il tempo, a cavallo di Ferragosto, per deliberare una istanza di concessione volta alla trasformazione dell’approdo di Talamone in porto turistico.
Una ipotesi di cui si discute da anni e che, il Comune di Orbetello ha incardinato sulla corsia preferenziale in piena estate: è datato 13 agosto l’avviso di pubblicazione dell’istanza di concessione per il porticciolo ed è stata firmata il 16 agosto, appena tre giorni dopo, la determinazione dell’ufficio gare che assegna l’affare a una piccolissima azienda costituita da un gruppetto di imprenditori locali, Società Porto Turistico di Talamone. Il documento è pubblico dal 20 agosto. Alla imminente pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale seguiranno 90 giorni di tempo entro i quali potranno essere presentate proposte alternative da parte di concorrenti oppure sarà possibile contestare il progetto presentato dalla società.
La articolata trafila burocratica volta all’assegnazione del rifacimento del porto talamonese rappresenta, probabilmente, sola una scappatoia per mettere le mani sulle 18 concessioni oggi rilasciate a vari soggetti, tra cui piccole imprese private e associazioni sportive dilettantistiche, da decenni protagoniste per il buon funzionamento e lo sviluppo del porto. Quelle concessioni scadono il prossimo 31 dicembre e il sindaco di Orbetello, da gennaio 2025, potrebbe dirottarle in blocco sulla srl. Sarebbe la gallina dalle uova d’oro, perché le “licenze” demaniali marittime potrebbero essere riaffittate dalla nuova srl, magari agli attuali titolari, a prezzi pari un multiplo di quelli odierni. Una clamorosa speculazione a danno di residenti e villeggianti oltre che di tutti gli operatori tagliati fuori dall’iniziativa.
È vero che il piano regolatore portuale prevede la trasformazione dell’approdo di Talamone in porto turistico, tuttavia, non appaiono poche le criticità legate alla piena operatività e capacità della baia. Un piano così ampio, inoltre, corre il rischio di dare il via a un cantiere che verrebbe completato non prima di 7-8 anni, mettendo a repentaglio 600 posti barca esistenti, usati da villeggianti e residenti, con consequenziali danni economici a tutto il paese. Occorre altresì interrogarsi sulle reali ragioni che spingono il Comune di Orbetello ad avventurarsi in questo ambito, tenuto conto che, a distanza di pochi chilometri, sono sotto gli occhi di tutti due precedenti non positivi: uno è quello del porto di Cala Galera (a Sud di Talamone, nel Comune di Monte Argentario); l’altro, a Nord, è quello di Marina di Grosseto.
L’argomento è oggetto di dibattito da oltre 10 anni, ma nel 2023 è stato concretamente affrontato dal Comune di Orbetello. A luglio dello scorso anno, la giunta cittadina aveva individuato le varie opzioni tecnico-giuridiche per valutare il percorso e creò uno specifico gruppo di lavoro. Passano pochi mesi e, il 29 novembre, la Società Porto Turistico di Talamone, costituita il 2 agosto dello stesso anno con atto del notaio Bruno Detti, presenta il suo progetto preliminare, un primo tentativo respinto, il 29 dicembre, dal Comune che respinse l’istanza della srl talamonese. Due settimane prima, il 15 dicembre, era stata negativamente valutata, con lo studio di prefattibilità, la soluzione della concessione: un fermo diniego, accompagnato dal veto degli uffici urbanistici. In quella fase, la soluzione “privata” non era vista positivamente. Un rapporto discusso dal Consiglio comunale il 21 dicembre 2023 criticava esplicitamente, infatti, la pista della concessione.
Ragion per cui, il Comune manifestò formalmente la preferenza per la società di trasformazione urbana (Stu): soluzione per la realizzazione di opere pubbliche che lascia in mano alla pubblica amministrazione, pur con il coinvolgimento di soggetti privati, la regia dei cantieri e la successiva gestione delle infrastrutture realizzate. Sta di fatto che la Società Porto Turistico di Talamone, il 12 marzo scorso, ha presentato ricorso al Tar della Toscana, che peraltro deve ancora pronunciarsi, contro il «no» del Comune. Il 10 giugno la società ha presentato integrazioni al progetto, sulle quali finora non c’è stata trasparenza, poi approvato a cavallo di Ferragosto grazie alla delibera della giunta Comunale che il 10 luglio ha riaperto la strada della concessione, abbandonando la soluzione della “Stu”.