Nuova diga del porto di Genova sotto il mirino della Magistratura

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La procedura per l’aggiudicazione e i lavori per la costruzione della nuova diga foranea del porto di Genova Sampierdarena finiscono al centro di un’indagine della Magistratura

Genova. Notizie di stampa di oggi riferiscono che la Procura di Genova avrebbe aperto un fascicolo sulle procedure di gara per l’affidamento dell’appalto della nuova diga di Sampierdarena.

Le indagini nascono dagli esposti presentati da Ermete Bogetti, ex procuratore della Corte dei Conti, oggi rappresentante di Italia Nostra ed esponente politico della lista Ferruccio Sansa.
Fra le ipotesi di reato ci sarebbe anche la turbativa d’asta. L’appalto riguarda l’importo di un miliardo di euro; direzione dei lavori affidati a RINA Consulting; si sospetta che l’esecuzione lavori sia stata a misura della cordata vincente la gara, guidata da WeBuild.

L’Anticorruzione, già ai primi di agosto, aveva avviato un’istruttoria su un’ampia serie di anomalie e criticità procedurali e, soprattutto, criticità che attengono principalmente al mancato rispetto dei principi di concorrenza, parità di trattamento, trasparenza: dalla rinuncia alla gara alla modifica del capitolato, dalla defenestrazione del primo collegio di esperti al presunto pantouflage di Rettighieri, passando per l’annullamento al Tar dell’aggiudicazione.

La relazione di Anac parte da lontano ed esamina l’iter fin dal suo inserimento, a gennaio 2019, nel programma straordinario delle opere 2020, nel 2021 e 2022, (Decreto Genova); su tale istruttoria l’AdSP Mar Ligure Occidentale dovrà controdedurre su tutte le contestazioni riportate nella relazione dell’Anac; in particolare, l’Anac “ritiene che la richiesta di modifica dello schema di contratto e del capitolato di gara costituisca una alterazione delle iniziali condizioni di gara non controbilanciata da una apertura alla concorrenza”.

Intanto, questa mattina è in programma la riunione del Consiglio di Amministrazione di Iren, la multiutility partecipata dai Comuni di Genova, Torino e Reggio Emilia che si prepara a nominare in qualità di amministratore delegato proprio Paolo Emilio Signorini, il dimissionario presidente della Port Authority ligure protagonista dell’iter che ha portato all’aggiudicazione a WeBuild dei lavori per la nuova maxi infrastruttura portuale a protezione dello scalo marittimo del capoluogo ligure.