(Terminal del grano nel porto di Odessa)
Kiev. Il Governo di Kiev sta valutando la possibilità di permettere all’ammoniaca russa di transitare sul suo territorio per l’esportazione a condizione che l’accordo sul grano del Mar Nero, recentemente rinnovato, sia ampliato per includere più porti ucraini e una gamma più ampia di merci.
E’ la prima volta che il Governo di Kiev dichiara pubblicamente la sua posizione sull’ammoniaca russa; infatti, Mosca vuole esportare l’ammoniaca dai porti siti nel Mar Nero, in base all’accordo rinnovato e prorogato.
La ‘Black Sea Grain Initiative’, mediata dalla Turchia e dalle Nazioni Unite nel luglio dello scorso anno, facilita ‘la navigazione sicura per l’esportazione di grano e relativi prodotti alimentari e fertilizzanti, compresa l’ammoniaca’ da tre porti ucraini.
Una nota stampa internazionale, riferisce che al Governo ucraino non risulta che l’accordo copra il transito dell’ammoniaca russa attraverso il loro territorio. La Russia, uno dei principali esportatori di ammoniaca, ha fatto pressioni affinché le forniture di ammoniaca riprendano attraverso il gasdotto da Togliati in Russia al porto di Pivdennyi, vicino a Odessa, sul Mar Nero, progettato per pompare fino a 2,5 milioni di tonnellate di ammoniaca l’anno.
La Russia esportava 4,4 milioni di tonnellate di ammoniaca l’anno (il 20% del commercio marittimo globale) prima di invadere l’Ucraina nel febbraio dello scorso anno.
Le Nazioni Unite hanno anche sostenuto la ripresa delle spedizioni di ammoniaca attraverso la condotta, per cercare di aiutare la sicurezza alimentare globale. Nonostante le minacce russe di ritirarsi dall’accordo, questo, sul Mar Nero, è stato prorogato di due mesi, un giorno prima della scadenza. Kiev ha ripetutamente affermato che vorrebbe che l’accordo coprisse più merci e porti.
Poiché, tale accordo non menziona il gasdotto Togliati-Odessa per il transito dell’ammoniaca si rende necessario una clausola aggiuntiva o un accordo ulteriore se si vuole coprire la rotta dell’Ucraina. Se si arrivasse a una clausola aggiuntiva e/o a un nuovo accordo, l’Ucraina in cambio, farebbe delle richieste utili agli interessi nazionali. L’ampliamento della geografia dell’accordo comporterebbe un più ampio elenco di merci da esportare con un numero maggiore di porti da utilizzare.