I municipalisti hanno organizzato un incontro per discutere del bilancio costi-benefici delle navi bianche a Trieste
Trieste– Trieste è il terzo home port per crociere d’Italia. Il traffico delle navi bianche è in costante aumento: +216,1 % dal 2021 al 2022 e + 504,4% considerando la variazione 2013-2022. Ma quali sono le ricadute economiche, e di che tipo? Che impatto hanno su inquinamento, viabilità, gentrificazione, qualità del lavoro? Sono queste le domande a cui sta provato a dare risposte un nuovo gruppo di lavoro di Adesso Trieste. I primi dati raccolti, il metodo di lavoro e una riflessione sulle domande aperte sulle quali il gruppo intende indagare sono stati esposti mercoledì sera nella sede dell’organizzazione municipalista.
“Vogliamo affrontare il tema crociere incrociando aspetti ambientali, sociali ed economici, con un approccio scientifico basato su dati, in modo pragmatico e non ideologico” ha dichiarato il coordinatore dell’assemblea Ambiente di AT Federico Zadnich nell’introduzione dell’incontro. “Il ritorno economico viene sempre esaltato attraverso il supporto di indicatori isolati come per esempio la spesa media del crocierista – ha continuato Leyla Vesnich coordinatrice dell’assemblea AT Economia – non collegati a tutte le dimensioni che su questo fenomeno intervengono. Per questo è necessario un approccio interdisciplinare, capace di mettere in relazione gli aspetti ambientali, economici e urbanistici per trovare il punto di equilibrio”
Tra gli interventi quello di Giancarlo Galasso, coordinatore del gruppo di lavoro Adesso Crociere, che ha presentato le varie fasi che fin qui hanno contraddistinto il gruppo. Inizialmente si è soffermato sui risultati emersi dagli studi sul fenomeno crocieristico in altre realtà cittadine, per poi presentare alcune analisi preliminari condotte con i dati raccolti su Trieste.
“Quello che abbiamo pianificato è di affrontare questo tema complesso attraverso l’approfondimento degli studi già condotti e l’analisi di dati che stiamo raccogliendo su Trieste. L’idea è anche quella di somministrare un questionario da noi preparato per indagare le differenze tra differenti modelli di turismo in città. Per noi è centrale far entrare nell’agenda cittadina un dibattito sul modello di turismo più adeguato e sostenibile per Trieste, e quindi continueremo a realizzare incontri pubblici sul tema come quello odierno.” Galasso ha concluso il suo intervento affermando: “Una strada che si sta delineando, e che forse rappresenta una visione di turismo coerente alle linee programmatiche di Adesso Trieste, potrebbe essere data un mix equilibrato tra turismo lento e navi bianche, valorizzando sia il centro che le periferie”.
Sono intervenuti poi Anthony La Salandra, economista del turismo, e Giuseppe Tattara, già professore di politica economica all’Università Ca’ Foscari di Venezia e studioso degli impatti economici e ambientali del traffico crocieristico.
“Anche gli impatti sugli ecosistemi marini non sono da trascurare, così come la distribuzione degli impatti sui rioni della città – ha Silvia Ceramicola, coordinatrice dell’Assemblea territoriale della IV Circoscrizione – Sicuramente la nostra circoscrizione, e specialmente il Borgo Teresiano, subiscono in modo indiscriminato gli impatti delle crociere.”
“Il problema è la visione sul futuro turistico della città – afferma Giulia Massolino, Consigliera comunale di Adesso Trieste candidata al Consiglio regionale con il Patto per l’Autonomia – Noi riteniamo che il futuro della città debba guardare alla giustizia ambientale e sociale anche per quanto riguarda il turismo. Per questo, riteniamo che sarebbe da incentivare un turismo lento e di comunità, rispettoso del territorio che attraversa, che possa portare benefici in modo distribuito, sia nel tempo che nello spazio, alla cittadinanza. Questo non vuol dire vietare il turismo di massa, ma saperlo gestire e limitare, imparando dagli errori che altre città prima di noi hanno fatto nel volerlo invece accogliere in modo completamente acritico. Le diverse forme di turismo in città devono poter convivere, e farlo in modo rispettoso dell’ambiente e della cittadinanza che nel nostro territorio vive e lavora”.