L’Università Bocconi scommette su Livorno e sui porti del Mar Tirreno Settentrionale

Presentato in Sala Ferretti uno studio sulle prospettive di sviluppo occupazionale in ambito marittimo portuale

Il docente universitario : “Lo scalo labronico potrebbe acquisire una posizione di vantaggio competitivo, specie se riuscirà ad interpretare in modo corretto le nuove dinamiche”

, Piombino e i porti di competenza dell’Autorità di Sistema Portuale potranno presto offrire nuove importanti opportunità di lavoro grazie alle evoluzioni della digitalizzazione e della sostenibilità ambientale.

Parte da qui lo studio realizzato dalla per conto dell’AdSP e presentato stamani dal docente universitario Oliviero Bocconi nella Sala Ferretti della Fortezza Vecchia, in un evento che ha visto partecipare gli operatori portuali e tutti i soggetti sottoscrittori del protoccolo Formare Toscana, nato nel 2019 per strutturare nella Regione una rete di alleanze formative volta a favorire e indirizzare l’offerta formativa per i “lavoratori del mare”.

Il messaggio di fondo che Oliviero Baccelli ha trasmesso alla platea è che la crisi pandemica e il conflitto russo-ucraino hanno completamente ridefinito le catene globali del valore, favorendo una maggiore autonomia europea rispetto a settori produttivi strategici. “Le nuove dinamiche congiunturali potrebbero dare ai porti del Sistema e, in particolare, a Livorno, opportunità importanti di sviluppo” afferma l’analista, sottolineando come un numero sempre maggiore di imprese italiane ed europee con sede all’estero stia progressivamente valutando la riallocazione (backshoring) di una quota parte delle attività produttive in aree vicine al nostro Paese.

In particolare, il trasferimento della produzione tessile dalle aree del sud est asiatico potrebbe rappresentare per Livorno un’occasione da non perdere: “La leadership nazionale del porto in un settore chiave come quello delle autostrade del mare rappresenta sicuramente un punto di forza dello scalo labronico” afferma il docente universitario, che aggiunge: “il porto dovrà lavorare non poco nei prossimi anni per rafforzare i propri rapporti commerciali con la Spagna, la Tunisia, la Turchia e il Marocco, paesi che sono chiaramente stati premiati dalle nuove logiche di reshoring”.

Altra scommessa importante è data dal tema della sostenibilità ambientale: per l’economista, Livorno ha le carte in regola per diventare un vero e proprio hub energetico: “L’AdSP si è dotata di un Documento di Pianificazione Energetica e Ambientale molto ambizioso, teso a favorire l’efficientamento energetico delle infrastrutture, l’implementazione di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili e lo sviluppo della produzione e utilizzo di idrogeno” sottolinea Baccelli. “La vicinanza dell’OLT per il rifornimento delle navi alimentate a GNL, il ruolo strategico della raffineria ENI, collocata in pieno porto, e le policy green dell’AdSP, potrebbero mettere in condizione lo scalo di attrarre nuovi capitali e nuove imprese cui offrire energia a basso costo”.

E possibili nuovi sviluppi si aprono anche sul fronte del mercato dell’automotive. In questo caso, il driver del cambiamento specifico per i porti dell’alto Tirreno deriva dalla pianificata evoluzione delle infrastrutture portuali e ferroviarie che secondo il docente univeritario “possono rafforzare il ruolo di Entrance Gate per il mercato italiano e per il Sud Europa”

L’evoluzione verso una quota crescente di auto elettrificate comporterà poi la gestione di una componente, la batteria, che richiederà una supply chain specifica, basata su complessi regolamenti relativi a standard di sicurezza e ambientali e su necessità di natura tecnologica ad hoc, quali infrastrutture di ricarica monodirezionale o bidirezionale, in logica vehicle to grid.

Per Baccelli: “Il trasporto, il packaging, il magazzinaggio, il recupero e riutilizzo delle batterie del settore automotive, potrebbe diventare uno dei core business del Sistema Portuale e in particolare dell’interporto vespucci”.

All’iniziativa di presentazione dello studio erano presenti tra gli altri i vertici dell’AdSP (il presidente Luciano Guerrieri e il segretario generale Matteo Paroli), il capo ufficio della direzione marittima della capitaneria di porto di Livorno, il comandante Alessio Loffredo; Massimo Marini e Fulvio Romeo Franchini, rispettivamente in rappresentanza di Confesercenti e Confcommercio, il segretario generale della Camera di Commercio della Maremma e del Tirreno, Pierluigi Giuntoli, la responsabile formazione di Confindustria Livorno Massa Carrara, Lucia Ginocchi; il responsabile formazione del Comune di Livorno, Marco Bennici.