Il porto di Iskenderun riprende le operazioni dopo il massiccio incendio

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. L’incendio nel porto turco di Iskenderun è stato spento e le operazioni marittime sono riprese nella regione.

Lo afferma il comunicato di ieri dell’, dopo quattro giorni dallo scoppio dell’incendio, per le forti scosse di terremoto che hanno colpito la Turchia e la Siria.

Più di mille container che hanno preso fuoco sono stati separati e i Vigili del Fuoco sono impegnati ora a raffreddare il piazzale presso il terminal container Limak, gravemente danneggiato, per rendere da subito operativo lo stesso porto, continua la nota dell’Autorità Marittima. Le operazioni di raffreddamento dureranno altri tre giorni. Oltre al grave incendio, il sito ha subito danni strutturali e la viabilità da/per il porto risulta compromessa.

Mentre le immagini mandate in onda stamane dalla TV turca mostrano che vi è ancora molto fumo scuro che si alza dal terminal, Russell Group, una società britannica di dati e analisi, ha stimato oggi che l’incendio al porto causerà una perdita commerciale di circa 679 milioni di dollari.

Le compagnie di navigazione si stanno mobilitando per dare aiuti ad una tragedia immane che causato già 19.000 vittime in Turchia e oltre 6.000 in Siria (dati ancora non definitivi).

Le aziende giapponesi Nippon Yusen Kaisha (NYK) e Kawasaki Kisen Kaisha (K Line) hanno donato rispettivamente Y10m ($ 76.000) e Y3m..

Suki Basi, amministratore delegato del gruppo Russell, ha commentato l’incidente: “L’incidente di Iskenderun evidenzia un problema ricorrente nel commercio globale, per cui un singolo punto di errore, come la chiusura di un porto, può avere eventi a catena lungo le supply chain”.