A breve, l’AdSPMAM procederà con la stipula del contratto e la consegna dei lavori.
Nella giornata di ieri, lunedì 16 gennaio, il Consiglio di Stato ha emesso una sentenza finale che di fatto sblocca definitivamente l’iter giudiziario per l’avvio dei lavori di ripristino dei fondali, nei pressi dell’imboccatura del porto di Barletta.
Un’impresa partecipante alla gara, una procedura negoziata, ai sensi del Decreto Semplificazioni, indetta nel mese di gennaio dello scorso anno dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale (AdSPMAM), aveva impugnato la determina di aggiudicazione in favore dell’Associazione Temporanea di Imprese composta dalla capogruppo mandataria Nuova Oceanus Orca s.r.l. (di Trani) e dalla mandante Impresa Lavori Marittimi Ancona – I.L.M.A. s.r.l..
Nel maggio scorso, una sentenza del TAR (Tribunale Amministrativo Regionale) aveva dato ragione al ricorrente.
L’ATI aggiudicataria, quindi, aveva proposto appello davanti al Consiglio di Stato; appello per il quale il Dipartimento legale dell’AdSPMAM si era costituito in giudizio, al fine di sostenere la piena legittimità e correttezza del proprio operato.
Principi che sono stati interamente confermati dal Consiglio di Stato che ha totalmente riformato la sentenza del TAR, ritenendola errata.
Già nei prossimi giorni, quindi, l’Ente portuale e l’impresa aggiudicataria sottoscriveranno il contratto, con la conseguente consegna del cantiere per l’avvio dei lavori di “manutenzione dei fondali nei pressi dell’imboccatura del porto per il ripristino delle quote preesistenti”, nel porto di Barletta.
“Siamo stati costretti a rimandare di un anno l’avvio dei lavori, un’opera che Barletta aspettava da tempo e che finalmente possiamo cantierizzare- commenta il presidente di AdSPMAM, Ugo Patroni Griffi. Il massimo Organo di tutela della giustizia nell’amministrazione pubblica ha certificato la legittimità e la piena correttezza delle nostre procedure. I lavori ci consentiranno di migliorare la sicurezza nella navigazione e l’operatività del bacino portuale, moltiplicando significativamente le attività commerciali. Attualmente, infatti, in porto non possono accedere navi di ultima generazione che hanno pescaggi rilevanti. Una volta completata l’opera, invece, lo scalo sarà dotato di un nuovo e
importante appeal commerciale che certamente avrà ricadute economiche notevoli per l’ economia di tutto il territorio”.
“Tutto è bene quel che finisce bene. La sentenza del Consiglio di Stato che certifica la validità della procedura negoziata dell’AdSPMAM non può che rappresentare una buona notizia per la città di Barletta- commenta il sindaco di Barletta, Cosimo Cannito. Finalmente i lavori di dragaggio del nostro porto potranno partire. Interventi che dopo lunghi anni porteranno alla risoluzione di un grosso limite strutturale, grazie al ripristino dei fondali nei pressi dell’imboccatura. Ringrazio il presidente dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale (AdSPMAM), Ugo Patroni Griffi, per l’impegno profuso, sin da ora, nel procedere già nei prossimi giorni alla stipula del contratto e alla consegna del cantiere all’impresa aggiudicataria per l’avvio dei lavori. Tale opera accrescerà le potenzialità del nostro porto, consentendo l’accesso delle imbarcazioni più moderne all’interno dello stesso. Si tratta, quindi, di interventi strategici per il futuro della nostra massima infrastruttura cittadina e che apriranno nuovi orizzonti per il nostro porto”.
L’appalto consiste nella realizzazione di lavori di manutenzione dei fondali nei pressi dell’imboccatura del porto per il ripristino delle quote preesistenti. Si tratta di un dragaggio manutentivo, sino al raggiungimento della quota preesistente di 8.00 metri, rispetto al livello del mare, in modo da consentire un adeguato e ben maggiore franco di navigazione (profondità del fondale sotto la chiglia delle navi a pieno carico) garantendo, quindi, l’accesso sicuro in porto anche a navi con stazza di 10.000 tonnellate. Lo specchio acqueo interessato dall’intervento ha una superficie di 9.2 ettari, in cui è previsto il dragaggio di un volume di solo sedimento di circa 84.000 metri cubi.
Il quadro economico dell’intervento è di 6 milioni di euro. I lavori saranno così articolati: 90 giorni la bonifica bellica preventiva; 240 giorni l’escavo vero e proprio.
Durante la stagione estiva, le operazioni saranno sospese in ottemperanza alle disposizioni di tutela ambientale.