Nuove Linee Guida sui rischi e sulla resilienza per i porti

Anversa. I porti hanno sempre svolto un ruolo fondamentale. La loro posizione unica e il loro ruolo vitale a sostegno dell’attività economica di una nazione va ben oltre il loro ruolo critico come anello nodale tra la filiera marittima e quella intermodale. Allo stesso tempo, possono essere molto vulnerabili a tutti i tipi di rischi e cambiamenti: interni, esterni e ambientale. Pertanto, la necessità di avere porti efficienti e resilienti è di un’importanza fondamentale primaria.

Secondo ISO 31000 (2018), il rischio è l’effetto dell’incertezza sul raggiungimento degli obiettivi, spesso quantificato come la ‘Probabilità (L) del verificarsi di un evento moltiplicata per il suo Impatto’ (R = L x I). Quindi il ‘rischio’ R è tanto più grande quanto più è probabile che accada l’incidente e tanto maggiore è l’entità del danno (Impatto). Sebbene il rischio sia generalmente percepito come una cosa negativa, è bene tener presente che può anche essere un risultato positivo, legato a una certa probabilità (cioè un’opportunità).

La ‘‘, invece, è descritta come la capacità di riprendersi dopo una perturbazione/evento. È utilizzata in una varietà di contesti: dalla psicologia pediatrica ai militari. Mentre potrebbe essere percepita come una parola d’ordine da alcuni, è considerata essere una caratteristica importante degli individui e delle organizzazioni in un mondo in rapida evoluzione come quello attuale.

Pertanto, se vogliamo rendere i nostri porti più resilienti, dobbiamo farlo assicurandoci di essere preparati per interruzioni e disastri: sia quelli identificati come rischio, ma anche quelli imprevedibili. Si deve essere pronti a rispondere a quelli che si possono rispondere ed essere sufficientemente flessibili per improvvisare la risposta a quelli per cui non si è preparati. Imparare dagli incidenti, ma anche essere pronti a condividere la cronologia degli incidenti di un porto con altri porti in modo da poter creare un apprendimento reciproco.

L’ (IAPH) ha pubblicato le ‘Nuove ‘ sui rischi e sulla resilienza per i porti; a tal proposito ha creato un nuovo portale internet per catalogare i rischi e per condividere le migliori pratiche per mitigare e gestire i rischi per i porti.

Già nel periodo del Covid-19, l’Associazione aveva predisposto una task force per dare supporto ai porti nella fase acuta della crisi sanitaria.

Le nuove linee guida sono state elaborate da un team di esperti e di membri dell’Associazione della sezione Risk and Resilience Committee dell’IAPH; linee guida che hanno l’obiettivo di supportare i porti nella definizione di un approccio strutturato alla gestione del rischio. Il nuovo portale, invece, ha lo scopo di consentire un apprendimento reciproco sfruttando le esperienze di porti che hanno affrontato o si preparano ad affrontare in modo proattivo eventi e incidenti specifici.

Un portale internet come strumento concreto e pratico che può essere applicato da un porto indipendentemente dalle sue dimensioni, dalle sue caratteristiche tecniche e infrastrutturali e dal suo modello di governance.

Un porto può valutare le sue attuali capacità ed eseguire un’analisi del divario in termini di preparazione al rischio, dando priorità al rischio più probabile ed eventi che potrebbero influire sul suo funzionamento.

Un porto può valutare la propria portata di controllo e influenza, prendere in considerazione i fattori interni che influenzano il contesto del porto e valutare i rischi su prospettive operative, economiche e sociali e normative più ampie.

Definendo la resilienza nel proprio contesto, un porto può valutare i diversi elementi di base di resilienza richiesti prima, durante e dopo un evento per il dominio della policy, il dominio economico e i domini operativi. Le nuove linee guida prendono anche in considerazione fattori come quelli ambientali, in particolare l’effetto delle inondazioni (alluvioni) sui porti, e quelli tecnologici, tra cui gli incidenti causati da sversamenti d’idrocarburi in mare.

Fondata nel 1955, l’Associazione Internazionale dei Porti (IAPH) ha sviluppato in un’alleanza globale di 169 Autorità Portuali, tra cui molti dei più grandi operatori portuali del mondo e 134 imprese portuali. Di 87 nazionalità diverse nei continenti del mondo, i porti membri gestiscono circa un terzo del commercio marittimo mondiale e ben oltre il 60% del traffico mondiale di container. Con il suo status consultivo di ONG riconosciuto dall’IMO, ECOSOC, ILO, UNCTAD, UNEP e WCO, IAPH guida le iniziative dell’industria portuale globale su decarbonizzazione e transizione energetica, gestione del rischio e della resilienza, e accelerare la digitalizzazione nella catena del trasporto marittimo. Il nuovo portale è raggiungibile all’indirizzo https://sustainableworldports.org/un-sdgs/.